E’stato il giorno del presidente Mattarella, a Foggia. Il capo dello Stato è giunto a Foggia in mattinata, per inaugurare il nuovo accademico dell’Uni
E’stato il giorno del presidente Mattarella, a Foggia. Il capo dello Stato è giunto a Foggia in mattinata, per inaugurare il nuovo accademico dell’Università di Foggia. Una presenza, la sua, che vuole testimoniare la vicinanza della Repubblica al territorio foggiano, segnato da fenomenologie criminali gravi e attraversato da una grave crisi politica e sociale.
Mattarella è atterrato al ‘Gino Lisa’ poco prima dell’inizio della cerimonia. Blindate intere zone della città, secondo il piano per la sicurezza predisposto, con ‘aree di massima sicurezza’ interdette al transito veicolare e pedonale. Una settantina gli uomini delle forze dell’ordine, tra polizia e carabinieri, impiegati per il servizio di ordine pubblico, coadiuvati dai reparti speciali (artificieri, unità cinofile antisabotaggio e tiratori scelti).
Come da programma, la cerimonia è durata poco più di un’ora: al suo arrivo, il presidente Mattarella è stato accolto da un grande applauso e dalle note dell’Inno di Mameli. Poi la parola è passata alla professoressa Daniela Dato, che ha argomentato sul tema relativo alle ‘Povertà educative’. Le opportunità di formazione e conoscenza si declinano inevitabilmente in opportunità, libertà e uguaglianza. In tal senso, i formatori hanno il potere di “generare il cambiamento atteso”.
A prendere la parola, prima del discorso del magnifico rettore, Pierpaolo Limone, sono stati nell’ordine la rappresentante del personale Ata, la dottoressa Clemente, e presidente del Consiglio degli studenti Mirko Bruno. Obiettivi, strategie future e la ‘capitalizzazione’ dell’esperienza pandemica i punti toccati dal rettore Limone, il cui obiettivo è quello di “occupare con la cultura quel vuoto sociale che può portare al proliferare della criminalità”. A realizzare questa impresa, spiega, saranno i 13mila studenti UniFg, ‘portatori sani’ di una nuova cultura di legalità.
Particolarmente apprezzate sono state le parole dello studente, riprese anche da Mattarella. “Il più grande cancro di questa terra è la criminalità organizzata”, ha spiegato Bruno, “quella feccia che, quotidianamente, accoglie all’interno giovani privi di sogni, passioni, desideri”. Per questo, “impugnare una penna al posto di una pistola non è retorica, ma un atto di coraggio, il più poetico che ci sia”, continua Bruno.
“Il diritto allo studio, declinato nel suo senso più ampio, inglobando valori di libertà e uguaglianza, è lo strumento più efficace contro la disuguaglianza sociale, grazie al quale un giovane studente può ricercare la propria strada ed imparare a conoscere se stesso, che è forse la sfida più grande che ognuno di noi è chiamato a compiere”, conclude.
Quindi le conclusioni affidate al Capo dello Stato, che ha sottolineato il ruolo dell’Università quale “presidio di cultura, di senso della convivenza, di rispetto verso gli altri. Tutto questo è di grande importanza ovunque, e lo è in questo territorio fatto di tradizione, opportunità e risorse, che richiede un impegno particolarmente intenso. L’ateneo è un presidio che esprime la volontà di crescita della popolazione e del territorio”. Parole di vivo apprezzamento sono state espresse per il lavoro svolto in questi anni dall’Università di Foggia.Nel discorso del Capo dello Stato, anche un passaggio sulla legalità: “Anche nella lotta alla criminalità, nell’impegno per sconfiggerla ed eliminarne la presenza l’Ateneo svolge un ruolo importante. Accanto all’attività di prevenzione e repressione, vi è una azione indispensabile che è quella della formazione delle coscienze”.Infine il messaggio anche ai giovani: “Chiedere loro di impegnarsi, di non tirarsi indietro, di accettare il rischio è l’orizzonte che tutto il nostro Paese deve porsi come obiettivo. Una giovane generazione che cresce consente al Paese di sperare in una crescita costante, dell’innovazione, del senso di responsabilità, di eguaglianza, del senso di libertà praticata e realmente vissuta. Tutto il nostro paese è in momento di rilancio e di una definizione del suo modo di essere. In questo ambito, Foggia si colloca in maniera perfettamente coerente. C’è bisogno di rilancio, di garantire ai giovani una prospettiva di vita, di realizzazione personale, di uguaglianza e libertà. In questo territorio, come in tutto il Paese, le università rappresentano un punto decisivo”.
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