Il Coronavirus arriva in Puglia, precisamente a Taranto. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un ragazzo di 33 anni di Torricella rientrat
Il Coronavirus arriva in Puglia, precisamente a Taranto. Secondo le prime indiscrezioni si tratterebbe di un ragazzo di 33 anni di Torricella rientrato pochi giorni fa da Codogno, zona focolaio del virus in Lombardia. Il giovane è tornato lunedì sera in aereo da Malpensa a Brindisi – stando a quanto si apprende – era rientrato a casa dopo esser andato a trovare alcuni parenti. Dall’aeroporto è stato accompagnato dal fratello a casa dove sarebbe entrato in contatto solo con la moglie.
Già il giorno dopo i primi sintomi riconducibili agli effetti del virus tanto da spingere le autorità sanitarie a trasferirlo in ambulanza con la massima cautela all’ospedale Moscati, nel reparto Malattie Infettive, dove gli è stato praticato il tampone per la ricerca del virus.
Dopo una serie di test, ieri sera la conferma definitiva delle varie analisi effettuate presso il Policlinico di Bari. I medici con tutti i DPI dell’ospedale di Taranto e il paziente sono in isolamento in stanza a pressione negativa. Tutte le procedure sono state rispettate. Intanto il pronto soccorso del Moscati è stato chiuso al pubblico.
Il paziente, secondo quanto specificato dal dottor Peppe Turco (medico di Torricella e primo a riconoscere i sintomi del virus nel giovane) è asintomatico e ha superato il picco febbrile. Sarebbe in condizioni stabili e per precauzione sono stati messi in quarantena tutti i suoi familiari entrati in contatto con il contagiato numero uno.
Il giovane – secondo quanto raccontato da Turco – avrebbe allertato immediatamente il sindaco di Torricella al suo rientro e il medico che gli ha consigliato di restare in quarantena volontaria. Ancora dubbi su chi abbia dato il via libera al 33enne per lasciare la zona rossa.
A comunicarlo è il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che informa: “Come avevamo previsto abbiamo il primo soggetto influenzato residente nella provincia di Taranto, sembra proveniente da Codogno in Lombardia, ove si era recato in visita, positivo al test Coronavirus. Il test verrà domani trasmesso all’Istituto Superiore di Sanità per la conferma di seconda istanza. Il paziente è isolato sin da ieri al reparto infettivi dell’Ospedale Moscati in stanza a pressione negativa, è stato prelevato dal domicilio nel quale viveva a suo dire da solo in ambulanza del 118 dedicata da personale dotato dei necessari Dispositivi di Protezione. Il decorso dell’influenza è regolare e allo stato senza complicazioni. Tutte le persone con le quali il soggetto è stato in contatto dopo il soggiorno a Codogno verranno sottoposte a tampone e poste in quarantena nelle prossime ore secondo i protocolli previsti.”
ASL TARANTO: OSPEDALE PRONTO DA GIORNI – La Asl di Taranto comunica che l’uomo risultato positivo al test Coronavirus, un 33enne di Torricella, “in attesa di conferma da parte dell’Istituto superiore di sanità al quale il test verrà trasferito, proviene da Codogno dove si era recato in visita prima del suo rientro in Puglia». Il triage, aggiunge l’Asl, «è stato svolto dal 118, che ha immediatamente ricoverato il caso sospetto presso il Reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale San Giuseppe Moscati di Taranto. Il trasporto è avvenuto in sicurezza con l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale già nelle disponibilità del 118 e delle quattro associazioni convenzionate ad hoc per l’eventuale trasporto di pazienti casi sospetti da COVID-19».
Giunto al Reparto di Malattie Infettive, «reparto – puntualizza l’Azienda sanitaria locale – preparato da diversi giorni in ottemperanza alle normative vigenti e alle disposizioni regionali e ministeriali – il paziente ha seguito il percorso previsto dal protocollo per la stanza a pressione negativa dov’è attualmente ricoverato». I sanitari del reparto, «costantemente in contatto con gli organismi regionali, svolgono ogni attività clinica sanitaria – conclude l’Asl – secondo quanto previsto dal protocollo».
LE PAROLE DEL VESCOVO SANTORO – «La nostra Arcidiocesi si adeguerà con grande rispetto ad ogni indicazione che verrà dalle autorità competenti. Ad oggi mi sento solo di raccomandare tutto ciò che attiene al buon senso, bandendo ogni forma estremista dettata dalla disinformazione, soprattutto quando certi comportamenti sono causa di allarmismo, di offesa e peggio ancora di razzismo». Lo sottolinea l’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro nel messaggio alla Diocesi per la quaresima, riferendosi all’emergenza Coronavirus. «Consiglio ai parroci – aggiunge – di lasciare vuote le acquasantiere, di invitare i fedeli a scambiarsi il gesto di pace evitando il contatto fisico e che la Comunione sia distribuita sulle mani. In comunione con i nostri fratelli e sorelle che vivono la malattia o l’isolamento il nostro primo compito è quello di pregare». Mons. Santoro raccomanda «perciò la preghiera del Rosario, in famiglia e nelle nostre parrocchie, con l’intenzione per i contagiati, per le persone che vivono i disagi correlati, per le istituzioni, per i medici, per gli operatori sanitari e per gli scienziati ricercatori. Rechiamoci tutti, anche se solo spiritualmente, con la preghiera, nel nostro santuario diocesano di Taranto vecchia, dove veneriamo l’icona di Maria Salute degli infermi, la Madonna della Salute». In questo «momento particolare – conclude – abbiamo bisogno di ricorrere alla sua intercessione. A lei affidiamo ogni nostra necessità, a lei affidiamo questo tempo santo».
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