Dall’aeroporto Gino Lisa voli in tutta Europa: le compagnie aeree

  Alla luce dei recenti interventi politici e di alcuni articoli di stampa ci preme precisare, onde evitare confusione, alcuni aspetti tecnici

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Alla luce dei recenti interventi politici e di alcuni articoli di stampa ci preme precisare, onde evitare confusione, alcuni aspetti tecnici della nuova pista di volo (15-33) dell’aeroporto civile “Gino Lisa” e dei velivoli che potranno atterrare e decollare dal nostro scalo chiaramente all’esito dei lavori”. Così il Comitato Vola Gino Lisa interviene sul tema scalo civile foggiano. “La lunghezza fisica totale della nuova pista di volo sarà di 2.000 m , di cui 1.795 m utilizzabili per i decolli da sud verso nord ( cd. lunghezza TORA 33 ) e 1.681 m. per gli atterraggi sempre da sud  verso nord ( cd. lunghezza LDA 33 ). Quest’ultima lunghezza è frutto delle penalizzazioni di m. 114 a sud per la presenza di abitazioni verosimilmente abusive stante il piano di rischio”.

“Per i decolli da nord verso sud la pista utilizzabile sarà di 1.786 m. ( cd. lunghezza TORA 15) mentre per gli atterraggi sempre da nord verso sud sarà di 1.735 m. (cd. lunghezza LDA 15). La pista progettata dall’Ing. Antonio Bruno è di categoria ICAO 3 C (Aerodrome Reference Code)  dove 3 sta per pista inferiore a 1.800 m e C per aerei con apertura alare inferiore a 36 m. Dunque la nuova pista è omologata solo per un utilizzo effettivo di 1.799 m e per aerei con apertura alare fino a 35,99 m. I velivoli che potranno operare sulla nuova pista, dunque, dovranno essere di categoria 3 C.”

“Da sempre abbiamo precisato che gli AIRBUS A-319 (tutte le versioni) da 150 passeggeri e gli AIRBUS A-320 NEO SHARP (Short Airfield Package – ossia un kit aggiuntivo per le piste corte) da 180 passeggeri appartengono alla categoria 3 C e dunque possono operare nel pieno delle loro funzionalità su tale tipo di pista, senza limitazioni ( ossia col pieno carico di passeggeri e col pieno carico di carburante). Fattori questi che permetteranno ai velivoli di partire dal “Gino Lisa” verso qualsiasi località europea (Londra, Berlino, Parigi per dire le mete turistiche più cercate).”

“Ciò significa che per riattivare i voli di linea è necessario contattare al più presto le compagnie aeree che dispongono nella loro flotta degli A-319 e/o degli A-320 neo sharp, oltre a selezionare Ad oggi le principali compagnie aeree low-cost che dispongono dei velivoli indicati sono EasyJet (n. 123 di A-319 e n. 204 di A-320), Vueling ( n. 6 di A-319 e n. 103 di A-320), Eurowings ( n. 45 di A-319 e n. 55 di A-320), Volotea (n. 19 di A-319) e Wizz Air (n. 72 di A-320)”.

“Per completezza informativa dalla nuova pista potrebbero volare anche altre tipologie di aerei di categoria superiore, certamente più note e diffuse, ma con delle limitazioni operative tali da sconsigliarne l’uso per i voli civili di linea che richiedono, come noto, la massima economicità e la certezza di impiego al pieno delle loro capacità. Non parliamo di un limite comunque ma di una possibilità e opportunità da vagliare di volta in volta. In particolare per i voli non di linea ( es. i cd. charter turistici, sportivi ) sarebbe possibile vagliare anche l’uso di aeromobili di categoria 4 C, però con i dovuti accorgimenti tecnici”.

“Dunque – continua il Comitato – potrebbero, lo diciamo a scopo puramente indicativo, decollare da Foggia anche dei Boeing B 737-800 SFP ( Short Field Performance, ossia un kit aggiuntivo per le piste corte) in dotazione a Ryanair con limitazione n. 189 passeggeri, a pieno carico, per voli solo di 1h e 20min o con limitazione n. 150 passeggeri, carico ridotto, per 3h di volo. Mentre gli AIRBUS A-320 e A-320 NEO ( non versione SHARP che ricordiamo è categoria 3 C) potrebbero decollare da Foggia con n. 180 passeggeri, a pieno carico, per 2h e 30 m di volo e n. 150 passeggeri, solo a carico ridotto, per 4h di volo”.

 

“Le possibilità per sfruttare la nuova pista sono tante e diversificate. Basta programmare seriamente e questo scalo saprà soddisfare nell’immediato le esigenze turistiche del Gargano, dei Monti Dauni e di tutte le realtà economiche che ruotano ai confini della Capitanata. Oggi lo precisiamo nuovamente con la trasparenza che ci contraddistingue da sempre. I dati tecnici sono stati tutti elaborati dal Direttore Tecnico del Comitato, Angelo Stilla sulla base dei dati offerti dallo stesso progetto dell’Ing. Antonio Bruno” conclude il Comitato.

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