Via libera al consuntivo del 2018, ma restano alcuni dubbi sulla spesa per le stabilizzazioni che potrebbero dare avvio a un’indagine per danno eraria
Via libera al consuntivo del 2018, ma restano alcuni dubbi sulla spesa per le stabilizzazioni che potrebbero dare avvio a un’indagine per danno erariale. La Corte dei conti ha «parificato» il bilancio della Regione, che così potrà portare in Consiglio la legge di rendiconto. Tra molte luci restano però alcune ombre, collegate – come era emerso già nell’udienza di pre-parifica – al personale e alle capacità di spesa.
Sul fronte delle stabilizzazioni (l’assunzione dei 285 cosiddetti precari reclutati dalla giunta Vendola attraverso le short-list degli assessorati), il procuratore regionale Carmela de Gennaro ha spiegato che i rilievi della sezione di controllo (presidente Maurizio Stanco, relatore Michela Muti) sono stati superati «solo in gran parte» dalle spiegazioni fornite dalla Regione. Sugli 8,8 milioni spesi per le assunzioni a tempo indeterminato, insomma, potrebbe essere aperto un fascicolo di indagine, per capire quali fonti di finanziamento sono state utilizzate.
Il sospetto dei magistrati contabili è che l’operazione sia stata portata a termine senza copertura, perché – ha spiegato il procuratore, valorizzando i risultati della relazione del consigliere Pierpaolo Grasso – «non è stata chiarita a sufficienza la procedura per il calcolo», dal momento che la delibera di giunta del 2017 fa riferimento all’utilizzo di un milione di euro di economie sulle capacità assunzionali del 2016. «Negli atti formali – ha detto la de Gennaro – era stato invece affermato il completo esaurimento della capacità assunzionale per gli anni 2015 e 2016», peraltro destinata all’assorbimento del personale delle ex Province.
I giudici contabili hanno spiegato lo slittamento della parifica a ottobre (di noma si svolge a luglio) perché la Regione ha dovuto correggere per due volte il disegno di legge contenente il rendiconto. E hanno osservato, tra l’altro, il ritardo nell’approvazione nel Documento di economia e finanza per il 2018. Sul fronte sostanziale, si è parlato dei 290 milioni di capacità di spesa non utilizzati, mentre per la sanità (a fronte della buona performance sulla qualità dell’assistenza) sono stati confermati i giudizi critici sulla spesa farmaceutica (Puglia peggiore d’Italia), sulle liste d’attesa e soprattutto sulle gare centralizzate.
Obiezioni cui ha risposto direttamente il presidente Michele Emiliano, che ha partecipato all’udienza con il vicepresidente Antonio Nunziante, l’assessore Raffaele Piemontese, il capo di gabinetto Claudio Stefanazzi (presenti tra gli altri Mario Loizzo e alcuni direttori generali delle Asl). «Avevamo un problema molto grave di mancanza di personale – ha spiegato Emiliano, eravamo quelli con il minor numero di dipendenti in Italia».
Sul cosiddetto «overshooting» (i 290 milioni non spesi), «l’idea di non aver potuto utilizzare quel denaro mi pesa moltissimo, questa spesa inespressa sarà la mia principale preoccupazione». Sulla spesa farmaceutica: «Erano almeno 20 anni che la Regione si giocava ogni anno con i farmaci due ospedali nuovi di zecca, ma abbiamo intrapreso questa battaglia anche con l’aiuto dei medici che sono persone autorevolissime agli occhi degli elettori. Sicuramente siamo stati compresi dai farmacisti che hanno rinunciato a una fetta importante dei loro fatturati e adesso ci stanno dando una mano».
E poi, sornione: «Sono soddisfatto – ha detto Emiliano ai giudici contabili – perché nel lavoro che faccio adesso non sempre i risultati si vedono immediatamente. Ma farò tesoro dei vostri consigli. Non è vero che la parifica è un atto inutile».
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