Manfredonia. “Un porto alla deriva tra sogno e realtà”

“SONO CONVINTO che il porto di Manfredonia possa recitare un ruolo di grande rilievo anche nel settore croceristico” e “per adeguare le dotazioni del

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“SONO CONVINTO che il porto di Manfredonia possa recitare un ruolo di grande rilievo anche nel settore croceristico” e “per adeguare le dotazioni del porto di Manfredonia a quelle degli altri scali del sistema l’Autorità portuale, nell’ambito del progetto THEMIS, realizzerà strutture leggere di prima accoglienza tra cui: una postazione per le informazioni; uno spazio esterno coperto per l’accoglienza dei passeggeri durante le operazioni di imbarco e sbarco; una postazione per i controlli> così distribuito QUESTI ed altri progetti inerenti alla funzionalità dei porti di Manfredonia, il presidente dell’Autorità del sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi li illustrava il 14 maggio scorso. Una visione alquanto lunga ed allargata ed anche aderente alle vocazioni di questo porto che comprendono anche i settori, ricordati dallo stesso Patroni Griffi, delle merci e della pesca. Progetti che hanno rinfocolato le legittime e fondate attese non solo degli operatori di quei settori, ma anche della città e del territorio di riferimento considerato che dal porto, dal mare, traggono importanti sostegni all’economia.

PROBABILMENTE non c’è stato il tempo sufficiente per realizzare quanto annunciato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico meridionale della quale Manfredonia fa parte assieme a Bari, Brindisi, Monopoli e Barletta. Ma sono cominciarti ad affiorare nei vari addetti ai lavori del porto, dei dubbi nel constatare che niente si è mosso ma che addirittura quelle belle prospettive non trovano riscontro nei programmi operativi relativi a porti di competenza che la stessa Autority ha reso noti.

PER il molo alti fondali (porto industriale) è previsto un generico “merci alla rinfusa”, mentre per il porto storico o commerciale non c’è traccia dell’esaltata “postazione turistica”. E’ invece indicata la “costruzione Stazione marittima passeggeri e aree di sosta attrezzate” a Monopoli e Barletta. “Per Manfredonia – fanno notare gli operatori del porto – dei complessivi 276.953.000 euro, destinati ad opere negli altri porti, ci sono solo 5.200.000 euro per “lavori di manutenzione dei fondali nel porto commerciale per il ripristino delle quote preesistenti”, “peraltro già previsti nei piani della gestione Falcone”.

I RILIEVI e le osservazioni che vengono dai vari settori che hanno come riferimento operativo il porto, evidenziano un “arretramento del ruolo del porto di Manfredonia”. Viene ricordato come sia stato fino a qualche anno fa, la base, per esempio, per i collegamenti con le isole Tremiti, un filone ormai sparito del tutto. “Anche il traffico merci, nonostante un bacino portuale “alti fondali”, stenta, è al limite minimo di sussistenza>. Per non parlare della pesca:

Michele Apollonio

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