Manfredonia nell’estate di vent’anni fa

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 Il 1999 era l’anno in cui volgeva al termine il millennio. Abbiamo assistito alla nascita dell’euro e all’ultima eclissi totale di sole del secolo, mentre Roberto Benigni riceveva tre premi Oscar per “La vita è bella” e Papa Giovanni Paolo II proclamava beato Padre Pio. E mentre cantavamo a squarciagola 50 Special dei Lunapop e ognuno di noi assaporava la propria ‘vita loca’ sulle note di Ricky Martin, a Manfredonia avevamo un amico speciale di nome Filippo.

Il delfino Filippo si era stabilito nel porto di Manfredonia nella primavera del 1998 e nell’arco di un anno aveva attirato l’attenzione di studiosi e media italiani e non solo. La presenza di un tursiope in pianta stabile in un golfo era un evento eccezionale sia dal punto di vista scientifico che ambientalistico. Nel Tg itinerante della Puglia, che nell’estate del 1999 fece tappa a Manfredonia, fu proprio Filippo uno dei protagonisti principali. L’anno successivo il vivace e socievole delfino balzò agli onori delle cronache salvando un bambino caduto in mare da una barca, che rischiava di annegare poiché non sapeva nuotare. E mentre la sua presenza nel golfo sipontino diventava sempre più leggendaria, dando lustro all’intera città, nell’agosto del 2004 una mano ignota gli sparò, mettendo fine ad una bellissima favola. A seguirlo sin dal suo arrivo, creando un comitato ad hoc, il professore Giovanni Simone, che ne ha conservato lo scheletro nell’istituendo Museo del Mare che ci auguriamo possa essere a breve aperto e reso fruibile.

Ma nel 1999, con l’allora sindaco Gaetano Prencipe, si vivevano a Manfredonia anche gli albori del Contratto d’Area, uno strumento di sviluppo economico nato sbagliato sin dai suoi esordi poiché pensato con agevolazioni e finanziamenti limitati nel tempo. Le fabbriche che all’epoca si insediarono, regalarono l’illusione di un futuro stabile a migliaia di famiglie, costrette poi a scontrarsi con l’amara realtà di un territorio sedotto e abbandonato da quegli stessi imprenditori che dicevano di voler scommettere nel triangolo Manfredonia-Monte Sant’Angelo-Mattinata rendendolo simile all’industrializzato e ‘dorato’ Nord Est.

E sempre nel 1999 Manfredonia iniziava a rendersi conto delle proprie potenzialità anche dal punto di vista del turismo e della cultura. Nel centro cittadino teneva banco il Manfredonia Festival, cartellone di appuntamenti estivo ideato da un giovanissimo assessore Angelo Riccardi, diventato sindaco della città un decennio dopo. C’erano, e ci sono ancora, le bellezze faunistiche e ambientali da scoprire dell’Oasi Lago Salso, mentre a Siponto si cominciavano a raccogliere i frutti di un duro lavoro svolto dalla compianta Marina Mazzei, direttrice del museo nazionale di Manfredonia dal 1985, che, grazie ai suoi studi archeologici, ha iniziato a valorizzare la parte storica del nostro territorio.

Tutto questo è racchiuso nella puntata dedicata a Manfredonia del Tg itinerante della Puglia, di cui personalmente ricordo ancora con emozione (e tanta nostalgia per quel panorama mozzafiato) le riprese del Golfo e della piana di Macchia effettuate dagli operatori Rai dalla casa in via Gargano dove, allora ragazza, vivevo con i miei genitori.
Grazie a Donato Prencipe per aver registrato e reso fruibile il video.

Maria Teresa Valente

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