Siamo fermi alla pista da allungare, mentre il mondo va avanti. Vola Gino Lisa riunisce in Camera di commercio gli operatori del territorio (pochini),
Siamo fermi alla pista da allungare, mentre il mondo va avanti. Vola Gino Lisa riunisce in Camera di commercio gli operatori del territorio (pochini), presenta il piano industriale 2020, quello pomposamente definito «per la ripresa dei voli» da 1,3 milioni di passeggeri. Quel piano è un elenco di buone intenzioni, una lavoro studiato nei minimi particolari, frutto anche di notti insonni perchè fatto con passione da attivisti che svolgono tutt’altro lavoro nella vita. Quel piano dice preliminarmente che «i primi voli da attivare per il Gino Lisa nell’ambito del Sieg (il servizio a contribuzione pubblica: ndr) sono i collegamenti con Milano Malpensa e Venezia per coprire le due direttrici a Ovest e a Est», puntualizza Angelo Stilla il direttore tecnico.
È la proposta del territorio, presentata da un gruppo di appassionati non dalla città intera. Ma questo non è un piano per sognatori e poi Regione e Aeroporti di Puglia non avevano sempre lamentato una certa disaffezione dei foggiani al tema dell’aeroporto?
Lo sforzo è degno di nota, la pianificazione non lascia nulla al caso. Ci sono anche i collegamenti da e per il Gino Lisa con i bus-navetta da trenta posti, qualcosa di avveniristico e di speciale per il territorio. Magari si realizzasse. Aeroporti di Puglia dovrebbe darci un’occhiata, gli attivisti dei comitati ne sarebbero ben felici. «Dobbiamo restare uniti e andare avanti – l’invito di Sergio Venturino, imprenditore e componente di Vola Gino Lisa – portiamo avanti le nostre idee con convinzione e anche con raziocinio. Mentre parliamo sia Boeing che Airbus presentano un kit che consentirà anche agli aerei più grandi di atterrare su 1800 metri di pista e anche meno».
Non a caso cita quel dato, 1800, la lunghezza del cono di atterraggio che il “Lisa” avrà quando saranno completati i lavori (a proposito, «mancano 245 giorni alla consegna» annota il presidente Maurizio Gargiulo). Sta di fatto, e sembra quasi una maledizione, che anche la nuova pista sarà corta per gli aerei della Ryanair quando sarà stata allungata. «Qualcuno lo dica al presidente Emiliano che gli aerei della compagnia irlandese richiedono 2mila metri utili di pista», puntualizza Fabio Porreca presidente della Camera di commercio. Ma comunque l’apertura di Emiliano non è del tutto sgradita, magari si trovasse una soluzione per far arrivare la Ryanair a Foggia. Il problema è che ci vuole programmazione, mentre per il Gino Lisa siamo ancora alla politica degli annunci. Porreca confessa tutto il suo disagio: «A volte penso che una politica lungimirante dovrebbe sin da ora pensare ad allungare la pista oltre i quattrocento metri già appaltati per andare oltre certi schemi. Sono otto anni che aspettiamo questi lavori, ma altrove vengono realizzate opere epocali in minor tempo. Le nostre grandi opere per il futuro sono l’aeroporto e la superstrada del Gargano: se ne parlava già negli anni ’70, ma se sono ancora attuali vuol dire che è da lì che passa il nostro sviluppo. E noi non dobbiamo aver paura di osare».
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