L’ultimo Consiglio Comunale del sind
L’ultimo Consiglio Comunale del sindaco Angelo Riccardi ha modificato il regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili e le pubblicazioni dei matrimoni, le cosiddette ‘promesse’, che era stato approvato nel novembre 2010.
La decisione è scaturita dal fatto che presso Palazzo della Sorgente, dove era stata allestita ad hoc una sala per i matrimoni, da qualche giorno sono stati trasferiti gli uffici del Centro per l’Impiego.
Pertanto, oltre al riconfermato auditorium Serricchio di Palazzo dei Celestini ed al chiostro del Comune, si potrà convolare a nozze nella sala delle Vetrate di Palazzo San Domenico, come avveniva già in passato, e nella new entry ‘Sala del Consiglio Comunale’.
L’auspicio è che, come avviene ormai in numerosi altri Comuni, in futuro si possano celebrare i matrimoni anche in luoghi suggestivi del territorio, oppure presso edifici o strutture storiche.
L’articolo 106 del Codice Civile prevede che il matrimonio civile debba essere celebrato pubblicamente nella casa comunale dal Sindaco o da un suo delegato, mentre gli articoli 109 e 110 del codice stabiliscono quando tale celebrazione possa avvenire – in maniera eccezionale – fuori della casa comunale. Oggi un po’ ovunque in Italia l’eccezionalità di tale ipotesi si è molto attenuata, stimolata dalle continue richieste dei nubendi di avere una “sede” esteticamente idonea ove sposarsi e da un uso abbastanza timido della disposizione, si è via via passati ad un proliferare di “sedi comunali aggiunte”, individuate soprattutto nei luoghi fotograficamente più affascinanti.
La moda del celebrare i matrimoni civili in riva al mare è dunque ormai dilagante, ma in ogni Comune vige un regolamento che individua le location e a cui bisogna attenersi scrupolosamente, pena la nullità del rito.
E chissà che in futuro anche a Manfredonia non ci si possa sposare in spiaggia, come avviene già in diverse altre città.
Maria Teresa Valente
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