Casa di Riposo Anna Rizzi sta per chiudere i battenti dopo 5 anni di gestione commissariata. I parenti degli anziani invitati a trovare un’altra
Casa di Riposo Anna Rizzi sta per chiudere i battenti dopo 5 anni di gestione commissariata. I parenti degli anziani invitati a trovare un’altra sistemazione. Complessivamente 25 persone, in arretrato di stipendi da un anno, perderanno il lavoro. La protesta viene allo scoperto.
di Anna Maria Vitulano
Si protesta, e a buon motivo, alla Casa della vita Anna Rizzi di Manfredonia, la struttura che oltre un secolo fa era nata come ‘ospizio di mendicità’ dell’Opera Pia e che ha conservato sempre tale funzione fino ai giorni nostri, pur passando attraverso le varie gestioni, dall’Ipab (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficenza all’attuale Asp Smar (Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona).
La struttura sta per chiudere i battenti e lo hanno percepito anche gli anziani, molti dei quali da mesi vivono nell’angosciante prospettiva di essere portati via da quella che considerano la loro casa e la loro famiglia. Con la chiusura della Casa di riposo perderanno il lavoro sia i dipendenti dell’Asp Smar (6 unità che attendono gli stipendi da giugno 2018) sia gli operatori che si occupano dei servizi di refezione e pulizia all’interno della casa di riposo (19 unità suddivise tra due cooperative che fanno capo al consorzio Re Manfredi, i cui cui stipendi sono fermi ad aprile 2018).
Il ritardo nei pagamenti è divenuto insostenibile per tutti e in misura più significativa e cocente per quei collaboratori, tra cui diverse donne, per i quali le suddette spettanze rappresentano l’unico reddito e che, nonostante tutto, hanno continuato a prestare normalmente servizio per il bene degli anziani e con la speranza di recuperare gli arretrati, disposti persino a rateizzarli. Lavoratori che più verosimilmente si vedranno nuovamente costretti (come accaduto qualche anno fa) ad adire le vie legali per far scattare le ingiunzioni e i pignoramenti.
Nelle scorse settimane il consiglio d’amministrazione della casa della vita Anna Rizzi aveva invitato i parenti o tutori degli anziani ospiti (in totale 28 di cui 4 in rsa) “a voler provvedere al trasferimento del congiunto o soggetto sottoposto a vostra tutela, presso altra sede, con sollecitudine e comunque non oltre la data del 30 aprile 2019, quando questa Azienda dovrà inevitabilmente sospendere l’erogazione dei servizi socio-assistenziali e di ristorazione”: Azienda che nell’ultimo quinquennio era stata amministrata da due commissarie, Angela Egidio per 4 anni, e Grazia Pennella per altri 12 mesi e attualmente dimissionaria.
Le ragioni di questa decisione non vengono fornite ma sarebbero di natura economica, aggravate (si ipotizza) anche dal taglio di ben 35mila euro del contributo versato dal Comune di Manfredonia per sostenere le rette degli ospiti senza un reddito sufficiente a coprire la retta che è stata portata due anni fa da 1200 a 1300 euro e che sarebbe stata aumentata quest’anno di ulteriori 100 euro se alcuni familiari non avessero chiesto e appreso dal commissario che la grave situazione in cui versa la cassa della struttura non sarebbe comunque cambiata. Per vederci chiaro si è provato, senza riuscirci, anche a richiedere i bilanci dell’Azienda.
Che fare? I parenti d si sono costituiti in comitato e hanno nominato 4 di loro a rappresentarli nella battaglia che si è avviata per non fa chiudere la casa di riposo e negli incontri che stanno cercando (a fatica) di ottenere. Avrebbe dovuto essercene uno in Regione il 18 aprile scorso – ci informano – favorito dal consigliere regionale Pd Paolo Campo, ma è saltato ‘perché il commissario dell’Asp Smar è dimissionario’ – hanno detto a Bari – ed è stato posticipato a data da destinarsi.
Intanto i lavoratori domenica mattina hanno preso l’iniziativa di riempire la facciata di striscioni e slogan perché la comunità sappia che la struttura che rischia di chiudere i battenti dopo aver rappresentato per 120 anni un punto di riferimento (per molti decenni l’unico) per tanti anziani bisognosi di assistenza i quali, grazie alla ubicazione centrale dell’immobile, ha reso e rende queste persone più facilmente raggiungibili da parenti e amici, con la possibilità di fare piccoli spostamenti nei dintorni della casa di riposo o di andare a messa nella vicina cattedrale, in mezzo alla gente.
In questa vicenda a dir poco nebulosa le domande senza risposta sono davvero troppe. A chi giova (se non al privato che sta occupando spazi lasciati liberi da un pubblico che non sa o non vuole tenere il passo) la chiusura dell’Anna Rizzi? Cosa non si è fatto e si sarebbe invece dovuto fare prima, durante e dopo il periodo di commissariamento della Smar? Come mai l’Anna Rizzi è tuttora priva di accreditamento nonostante sia assegnataria di 4 posti per rssa? Perché l’amministrazione comunale ha ridotto il contributo economico che serviva al mantenimento del servizio? Se le difficoltà sono di natura economica, perché la Asp Smar, proprietaria di diversi immobili in prevalenza dati in fitto a canoni irrisori, non ha valutato l’alienazione di alcuni di essi per creare un fondo da destinare a lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’Anna Rizzi che potrebbe diventare una Residenza Sanitaria Assistenziale? Ammesso che si chiuda la struttura, quale uso si intende fare dell’immobile che ospita la Casa di Cura se per statuto si è tenuti a rispettare l’originaria finalità indicata dal fondatore (“la signora Carolina Gatta che nel 1902, in ricordo dell’amata nipote Anna Rizzi morta prematuramente, donò al comune parte del suo patrimonio affinché si erigesse un Ospizio di Mendicità per l’assistenza di poveri e bisognosi”) che era quella di operare nell’ambito dell’attività socio-assistenziale rivolta a persone anziane in situazioni di bisogno? Perché non sono stati convogliati su questa struttura le risorse del Piano sociale di zona per attivare e gestire altri servizi di ambito? Perché il commissariamento dell’Asp Smar a Manfredonia si protrae da oltre 5 anni nonostante la Regione abbia proceduto in passato al rinnovo degli organi amministrativi delle Asp comprese quelle commissariate?
A.M.V.
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