Operatori Intersos al ghetto di Borgo Mezzanone, aiuto ai migranti. “Basta morti e sgomberi propagandistici”

L’organizzazione umanitaria Intersos nel ghetto di Borgo Mezzanone. L’impegno degli operatori non si ferma e nel giorno del “Primo Maggio”, ad un anno

Sangue al CARA: addetto mensa colpito alla testa con bottiglia di vetro, un arresto
Foggia, è lotta al racket e all’usura: due giorni di appuntamenti col Commissario Annapaola Porzio „
Gran Ghetto di Rignano, questore sospetta incendio doloso

L’organizzazione umanitaria Intersos nel ghetto di Borgo Mezzanone. L’impegno degli operatori non si ferma e nel giorno del “Primo Maggio”, ad un anno dall’inizio del progetto di assistenza socio-sanitaria mobile nella provincia di Foggia, dall’ex pista hanno ricordato alcuni dei nomi dei lavoratori che sono morti in Capitanata. “Secondo i dati dell’INAIL, nel 2018 – fa sapere Intersos – si è visto un incremento del 10,1% delle morti sul lavoro, con una media 3,1 decessi ogni giorno, compresi ferie e festivi. In provincia di Foggia, nel tentativo di sopravvivere in condizioni di grave emarginazione e sfruttamento, hanno perso la vita lavoratori che spesso non figurano nelle statistiche ufficiali in quanto senza regolare contratto di lavoro”.

Aladjie Ceesay (Gambia, 23 anni), Ali Dembele (Mali, 30 anni), Amadou Balde (Guinea Bissau, 20 anni) e Moussa Kande (Guinea Bissau, 27 anni) hanno perso la vita nella strage sulla strada provinciale 105 tra Ascoli Satriano e Castelluccio dei Sauri, di ritorno dal lavoro, il 6 agosto 2018.

Lhassan Goultaine (Marocco, 39 anni), Alagie Ceesay (Gambia, 24 anni), Alasanna Darboe (Gambia, 28 anni), Anane Kwase (Ghana, 34 anni), Awuku Joseph (Ghana, 24 anni), Bafoudi Camara (Guinea, 22 anni), Djoumana Djire (Mali, 36 anni), Ebere Ujunwa (Nigeria, 21 anni), Eric Kwarteng (Ghana, 32 anni), Lahcen Haddouch (Marocco, 41 anni), Mousse Toure (Mali, 21 anni), Romanus Mbeke (Nigeria, 28 anni) hanno perso la vita nella strage sulla strada statale 16, a Ripalta, di ritorno dal lavoro, l’8 agosto 2018.

Fouseni Sissoko (Mali, 35 anni) ha perso la vita mentre si dirigeva al lavoro con la sua bicicletta sulla strada provinciale 75 travolto da un’auto che non ha prestato soccorso, all’alba dell’11 agosto 2018.

Bakary Secka (Gambia, 30 anni) in seguito alle gravi ustioni subite in un incendio all’ex Pista di Borgo Mezzanone del 1 novembre 2018, ha perso la vita il 6 novembre 2018.

Daniel Nyarko (Ghana, 51 anni) ha perso la vita per due colpi di arma da fuoco sparati da ignoti, il 28 marzo 2019. L’uomo era custode di una masseria che in passato aveva difeso da tentativi di furto, facendo arrestare i ladri.

Infine, Samara Saho, (Gambia, 26 anni) ha perso la vita nella sua baracca all’ex Pista di Borgo Mezzanone, la notte del 25 aprile 2019.

“A queste 20 morti nell’ultimo anno nella provincia di Foggia, altre se ne aggiungono, troppe, in tutta Italia – ricordano da Intersos -, oltre ad infortuni sul lavoro, ed in viaggio da e per il lavoro. Morti ed infortuni su una popolazione sfruttata, senza tutele, e su cui si basa l’abbattimento dei prezzi della grande distribuzione organizzata, persone costrette a vivere in un quotidiano abitativo e lavorativo inumani ed in un contesto di forte tensione sociale. Si tratta di lavoratori e lavoratrici con permessi di soggiorno in regola, ma anche non in regola, ed a tutte queste persone devono essere riconosciuti i loro diritti, ed il riconoscimento del loro lavoro come contributo alla comunità.

Insieme alle comunità dei ghetti della Capitanata, auguriamo che non ci sia più alcuna lista da scrivere, e che le istituzioni operino un atto di responsabilità e lungimiranza, imparando dagli errori del passato – concludono -, rinunciando a sgomberi propagandistici senza fornire soluzioni realmente inclusive, e riconoscendo ai lavoratori e alle lavoratrici la dignità che ogni essere umano merita”.

COMMENTI

WORDPRESS: 0