La protesta degli addetti alla pesca delle cit
La protesta degli addetti alla pesca delle città di Manfredonia, Barletta, Monopoli (tra le altre), va avanti oramai da due settimane: i pescatori chiedono meno rigidità per quanto riguarda lo svolgimento del loro lavoro rispetto a quanto stabilito nella direttiva Ue n. 154/2016.
Anche stamani è continuato il sit in dinanzi al Mercato ittico dopo le proteste a Bari presso la Prefettura: ”C’è in atto un vero e proprio atto sistematico per eliminare il settore della pesca. Noi siamo pescatori, non siamo ingegneri. Lavorare in mare richiede tanto sforzo e lavoro e dobbiamo pensare a tante cose, tra cui etichettatura e tutte le altre nuove norme imposte. Le multe sono salatissime, ad esempio, basta sforare di poco l’orario di lavoro stabilito e si arriva a pagare fino a 2.000 euro di multa. Noi non andiamo a rubare, facciamo un lavoro onesto”, ripetono i lavoratori in protesta.
L’altro fronte che vede i pescatori in sit in è relativo al mancato ricevimento delle somme compensative per il fermo biologico dell’anno 2017: “Sono passati ormai 2 anni e non c’è ancora nessuno sviluppo per ciò che riguarda la liquidazione dei 30 euro giornalieri che vadano a coprire l’intero periodo di fermo nell’anno 2107. Ci siamo mossi anche presentando il problema alla Federazione nazionale della categoria”, spiega Michele Manzi, coordinatore Fai Cisl Provinciale.
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