Tutti bocciati. Per la presidenza del Parco nazionale del Gargano nessuno dei curricula inviati dal territorio in questi mesi andrebbe bene
Tutti bocciati. Per la presidenza del Parco nazionale del Gargano nessuno dei curricula inviati dal territorio in questi mesi andrebbe bene al ministro Sergio Costa. Che li avrebbe tutti depennati. Ed ecco spiegato, probabilmente, anche il motivo di tanto ritardo nella scelta che il titolare delle Politiche Ambientali avrebbe dovuto compiere “entro Natale”: era questo il termine che si immaginava nell’ottobre scorso quando, ottimista, Costa a Foggia ironizzava coi cronisti: “La nomina del Presidente del Parco? Presto: già ieri”.
Ma ieri è diventato domani, e poi dopodomani. Quindi settimane, mesi. Sulla presidenza del Parco è calato un velo di silenzio. Oggi si scopre che nessuno degli aspiranti ha un profilo adeguato per il ministro a ricoprire quel ruolo: chi per legami politici (e il Ministro ha sempre dichiarato di volere i partiti fuori dalla corsa, fossero anche Lega o M5S), chi per titoli di studio insufficienti (e Costa lo vuole di “alto profilo”), chi per avere un curriculum tutt’altro che “sensibile” ai temi ambientali. Un esito atteso per certi versi, se è vero che i termini per l’invio dei curricula ad un certo punto si riaprirono.
Niente da fare. Il Ministro boccia tutti, anche tre del suo movimento (o, forse, a maggior ragione), preferendo far da sé: stando sempre a fonti ministeriali, infatti, non ci sarà nessuna nuova selezione: Costa pare già avere in mano “un paio di nomi di valenti accademici, con all’attivo pubblicazioni scientifiche importanti” fanno filtrare le fonti. Saranno quelli che porterà all’attenzione (e condivisione) del governatore Emiliano, al quale spiegherà evidentemente che la selezione dal basso non è andata a buon fine.
Quindici in tutto coloro che vi hanno partecipato: Salvatore Antonio Trombetta,di Lesina, dirigente provinciale CNA, candidato dal consigliere Marco Lion a nome di varie associazioni (qui pare abbia pesato la vicinanza del profilo alla Lega); lo stesso Lion, già deputato e attuale consigliere del Parco; Francesca Cangelli, prof.ssa associata di Diritto all’Università di Foggia (in questo caso, però, esclusa dalla selezione per esser stata nominata assessore in una giunta di centrosinistra ad Altamura); il geologo Francesco Bacchelli di San Giovanni Rotondo; Sasha De Giovanni candidato da Italia nostra e l’altro sammarchese ed ex pentastellato Luigi La Riccia – che però a FoggiaToday fa sapere di essere regolarmente iscritto e da dieci anni consecutivi al Movimento 5 Stelle – dipendente della Regione Marche e diplomato tecnico/industriale, entrambi epurati tra le polemiche alle parlamentarie dei cinquestelle.
Matteo Orsino, già presidente del WWF Puglia, progettista Life. Fuori anche tre cinquestelle: Michelangelo De Meo, ingegnere di Manfredonia, Vincenzo D’Errico, attivista foggiano e pare abbia partecipato anche la viestana Mariateresa Bevilacqua.
Depennata dal ministro anche la triade scelta tempo fa dalla comunità dei sindaci del Parco: Stefano Pecorella (presidente uscente),l’ambientalista Raffaele Vigilante e l’avvocato penalista Michele Maggiano (sul quale, tra l’altro, era caduta l’indicazione del presidente Emiliano).
Via anche Aldo Giorgio Salvatori, giornalista romano, laureato in Scienze politiche. Né la riapertura dei termini ha sortito miglior effetto: fuori Maurizio Gioiosa, direttore del museo scientifico di Foggia, Laurea scienze naturali e ritenuto vicino al consigliere foggiano ex cinquestelle Vincenzo Rizzi per esser stato progettista di Life+ e collaboratore del Centro studi naturalistico. Medesima sorte per Salvatore Corroppolo, dipendente del Ministero, alle dipendenze del sottosegretario Vannia Gava, e scartato, pare, anche perché vicino alla Lega.
Insoddisfatto, il Ministro procederà ad una sua personale scelta. Il secondo step sarà portarla all’attenzione di Emiliano. Due nomi di “altissimo profilo” già girano, “il presidente non potrà dir di no” si sussurra. E par di capire che verranno da fuori.
Nulla di nuovo, infine, sul fronte direttore dell’ente. La terna Strizzi, Gaudiano, Villani, come si ricoderà, ha spaccato la commissione e “forzature inaccettabili delle procedure” sono state portate all’attenzione di Costa.
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