Due commissioni nominate dal prefetto di Foggia, Massimo Mariani, su delega del Ministro Salvini, e composte da funzionari prefettizi, della polizia, dei carabinieri e della Guardia di Finanza in queste ore stanno effettuando delle ispezioni presso i Comuni di Manfredonia e Cerignola per verificare la sussistenza di forme di condizionamento mafiose.
L’iniziativa parte dalle segnalazioni inviate al Viminale dalle forze dell’ordine e dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari, in relazione alle risultanze di alcune indagini svolte recentemente sul territorio. Scopo della commissione di accesso è verificare i presupposti per l’eventuale scioglimento degli organi comunali, che deve essere deciso dal governo su richiesta del ministero dell’Interno.
Il sindaco di Cerignola, Francesco Metta, è in carica dal 2015, come quello di Manfredonia, Angelo Riccardi, al secondo mandato.
Le commissioni di accesso si sono insediate già oggi. “Gli accertamenti avranno una durata di tre mesi con possibile proroga per altri tre mesi – evidenziano -. Infine ci sarà una relazione che potrebbe rilevare infiltrazioni mafiose oppure soltanto irregolarità di carattere amministrativo. Si tratta di un’impresa mastodontica quella in cui ci stiamo imbattendo”. Rischi di scioglimento per mafia saranno concreti? “Le deleghe il ministro le fa sulla base di una serie di elementi. Qualcosa di strano in quei Comuni c’è. Bisogna capire se ciò implica semplici irregolarità o infiltrazioni mafiose vere e proprie”. Per Manfredonia e Cerignola le commissioni seguiranno lo stesso iter avvenuto già per Monte Sant’Angelo (sciolto per mafia nel 2015) e Mattinata (sciolto per mafia nel 2018). Ma stavolta si tratta di due centri di impatto ben maggiore per portata geografica ed economica. Storicamente in Italia la stragrande maggioranza dei Comuni sciolti per infiltrazioni criminali aveva popolazioni ben più ridotte.
«Hanno chiesto una serie di atti amministrativi dal 2010 ad oggi. Sono sereno». Lo ha detto Riccardi, parlando dell’ispezione della commissione nominata dal prefetto di Foggia, Massimo Mariani, per verificare la sussistenza di forme di condizionamento mafioso. «Stamattina – ha aggiunto il primo cittadino – siamo stati informati della nomina della commissione. Evidentemente da alcuni accertamenti interni sono sorte delle perplessità che, spero, vengano smentite dagli atti amministrativi». «Siamo lietissimi che ci siano queste verifiche. Daremo ai componenti della commissione massima collaborazione perché sono certo che alla fine di questo approfondimento sarà consacrata l’assoluta correttezza di questa amministrazione. Si è trattato di un accesso agli atti che ci lascia sereni». Lo ha detto invece Franco Metta.
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