L'albero di Natale è oggi, insieme al presepe, ciò che più caratterizza le feste natalizie ma ormai nessuno sa il perché si addobba questo albero, i
L’albero di Natale è oggi, insieme al presepe, ciò che più caratterizza le feste natalizie ma ormai nessuno sa il perché si addobba questo albero, il perché della sua forma e il perché dell’essenza arborea che per lunghi secoli è stata utilizzata.
Se molti sanno che il presepe risale ai tempi di San Francesco che ne fu, di fatto, il primo ideatore, non altrettanti possono dire di conoscere quando e perché l’albero di Natale è stato, diciamo così, istituito.
Dicevamo che l’albero è un simbolo e, come tutti i simboli, può accumulare una varietà di significati che, apparentemente, potrebbero persino sembrare in contraddizione tra loro.
La simbologia dell’albero come elemento di congiunzione tra il cielo e la terra è presente da tempi antichissimi nelle più disparate culture. Da dove ha avuto origine? Nessuno può dirlo con certezza.
Sta di fatto che nei miti e nei testi sacri di molti popoli ritroviamo alberi che popolano i vari giardini dell’Eden o che comunque vengono considerati sacri.
Questi alberi avevano allora poco a che vedere con la tradizione del Natale (parliamo di secoli o millenni prima dell’avvento di Cristo) ma la loro simbologia, come spesso accade, ha finito per confluire anche nelle tradizioni cristiane, modificandosi in parte e aggiungendo altri significati.
La tradizione di decorare l’albero dovrebbe essere fatta risalire, verosimilmente, alle popolazioni del nord Europa.
L’abete era caro ad Odino, il dio dei Germani e i celti erano soliti usare rami di sempreverdi per decorare le case durante il solstizio d’inverno.
Per i Vichinghi dell’estremo nord l’abete rosso aveva, a sua volta, un significato magico e propiziatorio.
Come vedete tornano elementi come l’abete, il solstizio d’inverno, la decorazione, che poi confluiranno in una simbologia unitaria e si arricchiranno di ulteriori significati in epoca cristiana.
Tradizioni vecchie e nuove si scontrano e si amalgamo ma rimane sempre una certa continuità simbolica che qualcuno ha voluto chiamare
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