Puglia, la battaglia delle poltrone Scontro sulla commissione antimafia al M5S

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Rinnovate le presidenze delle commissioni consiliari della Regione Puglia: il Pd si accontenta di tre posizioni (nessuna per l’ex assessore Michele Mazzarano), Leu vince il braccio di ferro con gli alleati e conferma la presidenza della commissione Ambiente per Mauro Vizzino, il M5S polemizza duramente per la riduzione dei propri commissari nella VII (Riforme istituzionali).

I grillini, che avevano due componenti e ora ne hanno solo uno, accusano il presidente del Consiglio, Mario Loizzo, di non aver tenuto conto della volontà popolare: «Il presidente Loizzo, non nuovo a comportamenti dittatoriali che umiliano il ruolo di garanzia che è chiamato a ricoprire, ha deciso deliberatamente di ignorare il regolamento e la volontà popolare, riducendo da 2 ad 1 i rappresentanti del M5S nella delicatissima VII Commissione, e portando a 2 il numero dei consiglieri del gruppo Misto».

Minimizza la diatriba Loizzo: «La polemica mi sembra assolutamente esasperata. Considerate le caratteristiche della VII commissione e il rilievo istituzionale delle materie, è apparso oggettivamente giusto dare rappresentanza a tutte le sensibilità politiche, a prescindere dalla consistenza dei gruppi». Poi la spiegazione della ratio della nuova composizione: «Non ho deciso io, ma – analizza Loizzo – ho seguito l’orientamento della commissione, che è stato quello di procedere al sorteggio». Loizzo, infine, precisa che in merito alle «immunità per i consiglieri», «il M5S rivolge una accusa delirante, perché «il Consiglio al riguardo non ha alcun potere».

BOTTA E RISPOSTA – «La democrazia e la legalità sono sotto attacco in Puglia e a questo punto l’obiettivo è chiaro: distorcere il futuro risultato elettorale pugliese a qualsiasi costo. Dai metodi fascisti di ieri siamo passati alle intimidazioni da parte di consiglieri di destra e di sinistra nei confronti dell’ultimo ‘ostacolo’ da rimuovere prima delle elezioni: la presidente della Commissione Antimafia, Rosa Barone, a cui va tutta nostra solidarietà, un personaggio divenuto evidentemente troppo scomodo a causa delle sue battaglie contro il voto di scambio politico-mafioso. Tutto ciò accade con il silenzio-assenso di Emiliano che sarà il primo a beneficiarne». Lo dichiarano in una nota i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Puglia.

«Quella che ieri sembrava una deriva autoritaria del presidente Loizzo – proseguono – che ha deliberatamente eliminato un componente del M5S, proprio Rosa Barone, dalla VII Commissione dove si discuterà la legge elettorale, oggi si delinea come una chiara manovra premeditata dei partiti per rimuovere tutti gli scomodi componenti M5S dalle Commissioni in cui si discuteranno le prossime regole delle consultazioni elettorali e contro il voto di scambio politico-mafioso».

«La scusa ufficiale addotta dai consiglieri dei partiti sarebbe l’improvvisa necessità di ‘rinnovare’ la presidenza della Commissione: infatti, esattamente come i rinnovi di tutte le commissioni dovevano essere fatti circa un anno fa e sono stati fatti solo ieri, anche il rinnovo della presidenza della Commissione antimafia è slittato e la Barone aveva prontamente informato il presidente Loizzo». «I partiti dunque – incalzano i cinquestelle – fanno appello a quelle stesse regole che ieri, stranamente, hanno però ignorato mentre in VII Commissione si portava ad un solo componente la rappresentanza M5S per inserirne due del Gruppo Misto nonostante l’art.9 del regolamento interno preveda che il numero di componenti delle commissioni sia proporzionale alle presenze in Consiglio (8 consiglieri ha il M5S e 6 ne ha il gruppo Misto)».

«Il M5S così, nonostante sia la prima forza di opposizione scelta dai cittadini pugliesi – conclude la nota – rimane l’unica forza politica a non avere neanche una presidenza nelle sette commissioni e neanche un componente nell’ufficio di presidenza. I pugliesi devono sapere quanto sta succedendo e devono farsi sentire per riprendersi la loro terra e il loro diritto al voto qualunque esso sia. Quanto sta accadendo in Puglia – concludono – è di una gravità inaudita».

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