Presunti ammanchi nel CUP di Monte Sant’Angelo: assolto dall’accusa di peculato

ASSOLTO dal reato ascritto per “non aver commesso il fatto” l’imputato M.A., 46enne di Manfredonia. Così con una recente sentenza del Tribunale di Fo

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ASSOLTO dal reato ascritto per “non aver commesso il fatto” l’imputato M.A., 46enne di Manfredonia.

Così con una recente sentenza del Tribunale di Foggia, riguardante presunti ammanchi di danaro riscontrati nell’attività di gestione e riscossione presso le casse Ticket dei Centri Unificati di Prenotazione (CUP) dell’Asl di Foggia.

Lo scorso 16 novembre 2017 si era svolta la prima udienza dibattimentale – dinanzi al Tribunale di Foggia in composizione collegiale – del processo che ha dovuto fare chiarezza su quanto
contestato ad un unico imputato, accusato del reato di peculato.

Secondo quanto ipotizzato dalla Procura della Repubblica di Foggia, l’uomo, difeso dall’Avv. Michele Gentile, già impiegato presso le casse ticket del CUP del Presidio Sanitario Territoriale di Monte Sant’Angelo, era stato accusato di essersi appropriato di somme di denaro a lui corrisposte dai pazienti a titolo di corrispettivo per le prestazioni sanitarie erogate dalla predetta struttura sanitaria.

I presunti ammanchi fanno riferimento ad alcuni mesi del 2014.

L'avvocato Gentile (st)

L’avvocato Gentile (st)

Su richiesta della Procura competente, nel corso delle indagini furono eseguite perquisizioni domiciliari oltre che un sequestro preventivo finalizzato al recupero delle suddette somme di danaro.

Con la sentenza di assoluzione è stato inoltre stabilito il “dissequestro e la restituzione all’avente diritto di quanto in sequestro”.

L’Azienda sanitaria locale si era costituita parte civile nel processo.
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