Dopo 30 anni chiude l’associazione Delfino, per lo sport diversamente abile

COMUNE DI MANFREDONIA E ISTITUZIONI PUBBLICHE E IMPRESE PRIVATE INSENSIBILI AGLI APPELLI. CHIUDE DOPO 30 ANNI LA DELFINO CHIUDE LO SPORT PER DIVERSAME

Piazza del Popolo con l'ass. al Bilancio Rinaldi
«Tassa Covid» dei parrucchieri nel mirino dei clienti: scoppia la polemica
La nave Daiana ha scelto di attraccare al porto di Manfredonia

COMUNE DI MANFREDONIA E ISTITUZIONI PUBBLICHE E IMPRESE PRIVATE INSENSIBILI AGLI APPELLI. CHIUDE DOPO 30 ANNI LA DELFINO CHIUDE LO SPORT PER DIVERSAMENTE ABILI IN UNA CITTA’ FINTAMENTE SOLIDALE

“Un’altra grande vittoria…nell’ultimo anno di attività. La politica e le istituzioni continuano a fregarsene dei nostri appelli. Non hanno il benché minimo senso di pudore. Questa è la città di sinistra tanto vicina al sociale…a chiacchiere…..”…è un mio post, su Facebook, che evidenzia l’atteggiamento di indifferenza, da parte delle istituzioni locali nei confronti dell’A.S. Delfino, nata con lo scopo di promuovere lo sport per persone con differenti abilità. Della Delfino mi onoro di esserne il Presidente, alla guida di uno squadrone di oltre 50 atleti e al vertice di un gruppo di 15 volontari che offrono da anni il loro tempo libero a sostegno di questi ragazzi. La Delfino è al suo 30° anno e annuncia la chiusura delle attività, determinata dal clima di menefreghismo verso una entità che in Italia viene invidiata e osannata per organizzazione, competenza e professionalità. E’ triste dover raccontare che, in tanti anni, abbiamo permesso ad oltre 600 diversamente abili di integrarsi, di condividere la felicità di una vittoria, di gioire per l’amico che taglia il traguardo o per una palla che rotola in rete. Lo sport a 360 gradi, lo sport come gioco ma soprattutto come sana competizione, come crescita, superamento dei limiti, movimento, per risanare la mente, l’anima, il corpo. Abbiamo tolto dalla strada ragazzi considerati dalla grettezza umana come “gli stupidi” del villaggio. Abbiamo rivoluzionato un pensiero, abbiamo dimostrato che lo sport, serve come medicina per alzarsi e correre, per esprimere al meglio le proprie capacità residue. Qualcuno ha favoleggiato su questa Manfredonia di sinistra, attenta, solidale e vicina ai più deboli. Chiacchiere! Abbiamo rivolto appelli al primo cittadino e ai suoi collaboratori, ai politici locali, alle istituzioni pubbliche e private, alle imprese che elargiscono fior di contributi anche per servizi inutili, perché condizionate dal potente di turno. Abbiamo chiesto ad alcuni politici locali di farsi da tramiti e garanti verso le aziende più prolifiche per ottenere contributi. Niente! Eppure, basterebbero pochissime migliaia di euro l’anno per continuare, ma nessuno risponde, neppure quelle imprese così presenti in occasione del Carnevale, di saggi e premi, feste patronali e di partito. I nostri appelli sono caduti nel vuoto, pertanto chiudiamo nell’anno in cui abbiamo vinto tutto e consegniamo alla storia 5 nostri atleti convocati nelle Nazionali italiane Special Olympics di calcio a 11 e calcio a 5 che porteranno in alto il nome di Manfredonia nel prossimo luglio a Chicago, e nel marzo 2019 ad Abu Dhabi. Chiudiamo, in una città chiusa in cui ormai chiude tutto, ma non chiudono i nostri atleti e i nostri volontari che, in questi 30 anni, hanno vissuto esperienze meravigliose, indimenticabili. Chiude l’ottusità e il menefreghismo delle istituzioni, che non hanno valorizzato e sponsorizzato questa bella e irripetibile realtà.

Prof. Avv. Vincenzo Di Staso
false

COMMENTI

WORDPRESS: 0