Sì, siamo uomini e donne di vita, uomini e donne di resurrezione se in mezzo alle vicende che travagliano il mondo e la vita di ognuno, in mezzo alla
Sì, siamo uomini e donne di vita, uomini e donne di resurrezione se in mezzo alle vicende che travagliano il mondo e la vita di ognuno, in mezzo alla mondanità che allontana da Dio, sapremo porre gesti di solidarietà, di accoglienza, di pace, di rispetto del Creato, liberato dall’insano degrado”.
Lo afferma l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, nel messaggio alla diocesi per la Pasqua pubblicato sul settimanale diocesano “Voci e Volti”. La riflessione dell’arcivescovo parte dalla domanda del mattino di Pasqua: “Chi cerchi?”. “Oltre che proposta di un cammino che ci mette alla sequela di Gesù e che la Chiesa ci chiede di compiere in preparazione al Sinodo sui giovani del prossimo ottobre – osserva Mons. Castoro – è la domanda che il Risorto continua a rivolgere all’uomo di ogni tempo, ad ognuno di noi: tu cerchi qualcuno che ti asciughi le lacrime, che ti ami con amore fedele, che ti salvi. E Quello che cerchi è il Risorto che ti invita a fare Pasqua aprendo la tomba del tuo cuore”. Secondo l’arcivescovo, “tra sofferenza e speranza c’è bisogno di un segmento intermedio, quello della umanizzazione della sofferenza”. “E questo – rileva – lo possiamo fare noi tutti come Chiesa sanante che annuncia il Dio della con-solazione attraverso la sfida educativa della ‘prossimità’ a chi è nella sofferenza”. Mons. Castoro conclude invocando “la benedizione del Signore Risorto che infonda nel nostro tempo la ripresa della costruzione di una società pacifica e solidale”.
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