I carabinieri di Manfredonia, nello specifico quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di cust
I carabinieri di Manfredonia, nello specifico quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare per tentato omicidio e porto di armi od oggetti atti ad offendere, il 38enne Antonio Vecera di Peschici, sottoponendolo agli arresti domiciliari.
Le gravi accuse nei confronti dell’arrestato risalgono a fatti avvenuti a Manfredonia il 4 gennaio scorso quando l’uomo, al culmine di una lite, si scagliava contro un’altra persona, dapprima facendola rovinare al suolo e successivamente colpendola con ripetuti calci in varie parti del corpo, sovrastandola fisicamente e, da ultimo, sferrandogli diverse coltellate con un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di circa 30 centimetri, attingendola al collo, precisamente alla vena giugulare interna sinistra, al torace destro, alla mano sinistra e al volto, provocando ferite multiple da taglio con prognosi riservata e pericolo di vita,non riuscendo nell’intento di ucciderlo per la strenua difesa di questi e per l’intervento di una terza persona.
Dalle prime attività di indagine messe in atto dai carabinieri intervenuti immediatamente dopo l’aggressione, emergeva che nei confronti dell’uomo accoltellato era stata applicata la misura del divieto di avvicinamento alla moglie per maltrattamenti ed atti persecutori e che la donna, in pendenza di giudizio nei confronti del marito, si era trasferita presso degli amici. Nonostante ciò, il marito continuava a seguirla e chiedere informazioni su di lei alle persone che frequentava. Quel pomeriggio di gennaio a Manfredonia la donna si incontrava con alcuni amici tra cui Vecera. Nel centro di Manfredonia, la donna in compagnia di Vecera notava suo marito, motivo per il quale, lei cambiava strada tornando indietro e Vecera allungava il passo per salire in auto e andare via. Non faceva però in tempo ad allontanarsi che giungeva il marito della donna. Ne nasceva una discussione che i carabinieri ricostruiranno dalle immagini di un impianto di videosorveglianza. Discussione che diventava lite per strada fin quando, come detto, Vecera approfittava della caduta del rivale colpendolo più volte con dei fendenti.
Nel corso delle indagini la ricostruzione dell’accaduto si è resa particolarmente difficile per il fatto che le versioni date dai due uomini sull’accaduto erano diametralmente opposte. Ognuno riteneva di essersi difeso dall’altro. Tuttavia, grazie ad alcune immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza, alle informazioni assunte nonché alle indagine svolte, i militari sono riusciti a evidenziare le responsabilità di Vecera che, una volta sopraffatto l’avversario, lo ha ripetutamente colpito con dei fendenti.
La Procura della Repubblica e il Tribunale di Foggia, hanno condiviso quanto rappresentato dagli uomini dell’Arma, emettendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico dell’uomo. I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Manfredonia hanno rintracciato l’uomo, traendolo in arresto e conducendolo presso il domicilio a Foggia dove è attualmente ristretto alla misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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