Porto, i concessionari demaniali di Manfredonia chiedono discontinuità

A più di due mesi ormai dalla nomina del Presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Adriatico meridionale della quale il porto di Manfred

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A più di due mesi ormai dalla nomina del Presidente dell’Autorità del Sistema portuale del mare Adriatico meridionale della quale il porto di Manfredonia fa parte, non è stato ancora completato l’iter per la costituzione degli organismi che dovranno sovrintendere alle attività portuali, anche a causa della mancata indicazione di alcuni componenti degli stessi.

“Un ritardo inspiegabile – ribadisce il  Direttivo del Sindacato Operatori Concessionari Demanio Marittimo Portuale di Manfredonia (Confcommercio) – che incide fortemente sullo sperato rilancio dei porti che ne fanno parte come per l’appunto quello di Manfredonia. Il Presidente Patroni Griffi nelle sue linee programmatiche ha indicato per lo scalo di Manfredonia un ventaglio di prospettive molto allettanti per noi operatori del settore, che riteniamo più che possibili. Ma occorre non perdere tempo e soprattutto occorre che alla guida della nascente Autority così come concepita dalla riforma portuale, ci siano, dirigenti tecnici specifici di sperimentata esperienza realizzata con risultati positivi.

In tal senso gli operatori portuali di Manfredonia esprimono forte preoccupazione per alcune indiscrezioni trapelate secondo le quali starebbero emergendo nomi (per Manfredonia) che non rappresentano la discontinuità con il passato ed i cui non ottimi risultati sono sotto gli occhi di tutti, sia dal punto di vista dei numeri generati, sia dal punto di vista delle scelte operative prodotte. Temiamo che se dovessero ancora prevalere le logiche del passato il settore portuale, quanto meno di Manfredonia, sarebbe destinato ad un ruolo molto marginale. Gli operatori portuali si rivolgono al Presidente Patroni Griffi, al Sindaco di Manfredonia, ai politici ad ogni livello, alle forze attive della portualità, per quanto di loro competenza, perché si facciano carico di assicurare in tempi celeri, la migliore e più razionale organizzazione dei porti del sistema del mare Adriatico meridionale, non con cavalli di battaglia già logorati e/o carichi di pregiudizievoli incompatibilità, ma forti di una condivisione con gli operatori stessi, nel segno del rinnovamento e della reale comprovata e positiva esperienza e qualificazione professionale gestionale nel settore dell’economia marittima, dei trasporti marittimi e della logistica portuale”.

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