“Uso sistematico della violenza e insulti”. Così agiva la maestra di Manfredonia

Ci è andato giù pesante il gip del Tribunale di Foggia, Marco Ferrucci che nell’ordinanza cautelare relativa al caso di M.F., maestra di Manfredonia,

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Ci è andato giù pesante il gip del Tribunale di Foggia, Marco Ferrucci che nell’ordinanza cautelare relativa al caso di M.F., maestra di Manfredonia, parla di “uso sistematico della violenza”. I maltrattamenti, stando alle indagini, si concretizzavano nella scuola d’infanzia Vanvitelli, attraverso una serie di ceffoni che la donna infliggeva agli alunni “dati con una certa forza e senza dubbio idonei a provocare dolore fisico vista l’età delle vittime”. Oltre alle violenze, anche gli insulti (“sei scemo”, “schifezza”) per alcuni disegni mal riusciti. “Nessuno scopo educativo può essere perseguito creando un clima di paura e sofferenza morale in bambini così piccoli”, evidenzia il gip. “L’uso della violenza può orientare in senso negativo lo sviluppo della personalità, soprattutto in bambini così piccoli, incapaci di reagire e persino di riferire ai genitori quanto accade a scuola”.

Inoltre, sempre nell’ordinanza, è rilevato che “l’esuberanza è un fatto normale dei bambini di scuola materna ed è comunque gestibile senza la violenza“. Domiciliari necessari, dunque, “per evitare il rischio di altri comportamenti analoghi da parte della maestra”. Atteggiamenti caratterizzati da abitualità. “Condotte che esprimono la personalità prevaricatrice dell’indagata ed hanno avuto certamente l’effetto di portare i bambini in uno stato di timore e prostrazione psicologica.

Tirate di orecchi, ceffoni e schiaffi sulla testa a scapito di bambini tra 3 e 5 anni. La donna è ripresa dai video mentre si dirige verso una bambina che per proteggersi, dimostrando di essere abituata alle percosse, si porta le mani al volto. Nonostante ciò, l’insegnante le rifila due schiaffi. Come riportato questa mattina,alcuni genitori sono stati sentiti dagli agenti in commissariato a Manfredonia.

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