Ultimate le demolizioni nella Riservetta di Manfredonia

Sono stati ultimati i lavori di demolizione nella Riservetta di Manfredonia, avviati il 27 gennaio scorso dal Consorzio per la bonifica della Capitan

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Sono stati ultimati i lavori di demolizione nella Riservetta di Manfredonia, avviati il 27 gennaio scorso dal Consorzio per la bonifica della Capitanata nell’ambito del progetto LIFE ZONE UMIDE SIPONTINE, coordinato dall’Ufficio parchi della Regione Puglia con il coinvolgimento di Centro Studi Naturalistici ONLUS e Oasi Lago Salso e finanziato dall’Unione europea.

Nel corso delle operazioni, svolte con l’ausilio di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e Vigili urbani, sotto la direzione del Commissariato di PS di Manfredonia, sono stati demoliti 13 fabbricati, che sviluppavano complessivamente un volume costruito di 1500 metri cubi, e 1500 metri quadrati di piazzali in calcestruzzo. Sono stati inoltre completamente rimossi i numerosi muri, recinzioni e cancelli che erano stati installati al fine di occupare illecitamente l’area, ed asportati ingenti volumi di materiali edili di risulta e rifiuti che erano stati accumulati nel corso degli anni. In totale sono state conferite in discarica circa 2000 tonnellate di materiale.

Si tratta di un grande segnale di ripristino della legalità in un’area che per decenni era stata sottratta alla fruizione pubblica e che è stata interessata da diffuse forme di illegalità, nonostante fosse sottoposta a numerosi vincoli ambientali e paesaggistici, oltre che inserita nel perimetro del Parco Nazionale del Gargano.

Altro elemento degno di nota è che le demolizioni sono state eseguite a poco più di un anno dall’emanazione delle ordinanze di rilascio adottate  dal Consorzio, tempo estremamente ridotto rispetto all’ordinaria tempistica per questo genere di operazioni. Ciò è stato possibile anche grazie al particolare strumento giuridico utilizzato a tutela dell’area dal Consorzio di Capitanata, mediante ordinanze ex art. 823 2°c. Cod.Civ.,  primo esempio in Italia di provvedimento di tal specie adottato da un consorzio di bonifica e la cui efficacia esecutiva ha superato anche il vaglio del TAR Puglia, al quale alcuni occupatori si erano rivolti nel 2015.

Ora è finalmente possibile voltare pagina e lavorare alacremente per la riqualificazione della zona, una vasta area di oltre 40 ettari, collocata tra la foce del torrente Candelaro, la riserva dello Stato di Frattarolo e l’Oasi Lago Salso, con delle enormi potenzialità di valorizzazione ambientale.

Storicamente l’area veniva utilizzata come valle da pesca, costituita da una serie di bacini collegati da canali, successivamente in buona parte interrati. Il progetto LIFE prevede il ripristino della zona umida attraverso la riapertura dei canali, lo scavo delle valli e l’apposizione di organi di regolazione dell’afflusso e deflusso delle acque, in modo da ricostituire il tipico ambiente di transizione costiero caratterizzato da un’alternanza di aree allagate e terreni asciutti. Gli interventi previsti saranno realizzati dove era presente l’ambiente di specchi d’acqua aperti circondati da vegetazione, essendo queste le aree della laguna maggiormente interessate dal fenomeno dell’interramento, in modo da incrementare la disponibilità di habitat idonei per la nidificazione, per lo svernamento e la sosta durante le migrazioni dell’avifauna.

<<Con il recupero di quest’area – ha dichiarato Maurizio Gioiosa, presidente del Centro Studi Naturalistici ONLUS – si aggiungerà un ulteriore tassello nell’azione di conservazione delle zone umide costiere di Capitanata e delle specie minacciate, avviata anni or sono dalla nostra associazione con la riqualificazione naturalistica della Daunia Risi, oggi Oasi Lago Salso, e proseguita con i progetti di ripopolamento della Cicogna bianca e del Falco Grillaio, oggi comunemente presenti nelle campagne sipontine>>.

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