Diga di Occhito al limite della capienza, paratoie aperte e stato di allerta per Protezione civile e tecnici del Consorzio di bonifica della Capitanat
Diga di Occhito al limite della capienza, paratoie aperte e stato di allerta per Protezione civile e tecnici del Consorzio di bonifica della Capitanata che tengono sotto stretta osservazione il più grande invaso in terra battuta d’Europa. «Ma nessun allarme», assicurano dall’ente foggiano che gestisce il bacino sul fiume Fortore. Situazione «sotto controllo» anche in virtù del miglioramento climatico nel fine settimana che ha scongiurato il rischio di nuove precipitazioni nella zona. L’invaso a cavallo tra la Puglia e il Molise, nell’entroterra tra Carlantino e Celenza Valfortore, ha raggiunto la capienza massima di 210 milioni di metri cubi e nella zona continua a piovere anche se in misura trascurabile.
«Una pioggia leggera e per fortuna non localizzata – risponde l’ingegner Antonio Di Nunzio, responsabile della diga di Occhito – la Protezione civile ha autorizzato il rilascio a valle nell’ordine di 2-3 metri cubi al secondo, una quantità assolutamente modesta per il fiume Fortore». L’effetto della laminazione è stato autorizzato a 192 metri: l’acqua di risulta raggiunge la quota di sicurezza fissata dalla Protezione civile (altri due livelli sono stati posti a 193 e 194 metri, ma vengono raggiunti solo in casi estremi) e finisce sul grande scivolo della diga che la fa confluire nel letto del Fortore. Un deflusso lento, ma costante e soprattutto controllato. Destinato però nelle prossime ore forse ad aumentare in considerazione del peggioramento delle condizioni meteorologiche: prevista, infatti, pioggia almeno fino a mercoledì e una riduzione delle temperature che potrebbero portare anche altra neve sulle montagne circostanti.
Insomma quadro in evoluzione anche se va detto che da qualche tempo la diga di Occhito non fa più paura come un tempo e che le inondazioni della valle del Fortore (se ne ricordano due nei primi anni Duemila) sono ormai solo un ricordo per le popolazioni della zona. L’invaso oggi contiene 56 milioni di metri cubi d’acqua in più rispetto allo stesso periodo di un anno fa: inutile dire che per l’agricoltura è un’ottima notizia, vuol dire che quest’anno le campagne del Foggiano, dove esiste l’agricoltura più variegata d’Italia, non soffriranno periodi di siccità. Anche se va detto che quei tempi ora sembrano lontani, visto che l’inverno non da tregua e le campagne per paradosso sono ora coperte da neve e ghiaccio. [m.lev.]
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