Pestano a sangue un uomo, arrestati due pusher

Nella pomeriggio di ieri, personale della Squadra di P.G. e della Squadra Volante del Commissariato del Commissariato di P.S. di Manfredonia, ha eseg

Truffe da “trading online”, le raccomandazioni della Polizia di Stato. In aumento i casi e le denunce
Covid: 10.630 positivi, 422 vittime. Tasso positività scende al 3,9%
Manfredonia (Foggia), incidente stradale sulla Statale 89: morto investito Pasquale Stefanelli di Altamura

Nella pomeriggio di ieri, personale della Squadra di P.G. e della Squadra Volante del Commissariato del Commissariato di P.S. di Manfredonia, ha eseguito un provvedimento di misura cautelare restrittivo nei confronti di P. A. T. di anni 30 e di S. A. P. di anni 31.

I fatti risalgono allo scorso mese di ottobre, quando personale dipendente della Squadra Volanti, interveniva presso il Pronto Soccorso di Manfredonia, in quanto era stato segnalato, dal medico di turno, l’arrivo di una persona, trasportata tramite il 118, che aveva riportato delle ferite in seguito ad una aggressione.

La malcapitata vittima, al momento dell’intervento degli Agenti, era riverso sul letto del Pronto Soccorso e viste le precarie condizioni in cui versava, per l’aggressione patita, forniva una scarna versione, riferendo solo di essere stato aggredito da due persone a lui note, senza un’apparente motivazione.

Considerato l’aggravarsi delle condizioni di salute della malcapitata vittima, tali da richiedere il suo trasferimento presso l’ospedale “ Casa Sollievo della Sofferenza” di San Giovanni Rotondo, gli Agenti con i pochi elementi forniti, avviavano le prime indagini finalizzate ad individuare gli autori del reato nonché i motivi di una così violenta aggressione.

Con il leggero miglioramento delle condizioni fisiche del malcapitato, gli investigatori decidevano di interrogare l’uomo presso il reparto di degenza, dove lo stesso era stato ricoverato, per ricostruire tutte le fasi dell’aggressione e soprattutto per identificare gli autori.

Con il volto completamente tumefatto, per meglio rendere l’idea: come un pugile dopo un incontro di boxe, la vittima iniziava a raccontare ai poliziotti quello che le era capitato.

In particolare il malcapitato riferiva che il pomeriggio precedente, mentre si trovava nel secondo piano di zona, incontrava casualmente i suoi aggressori, che lo invitavano a seguirli nel parcheggio, dove una volta giunti, senza nessun motivo, i due lo colpivano con calci e pugni facendolo cadere al suolo. Una volta caduto, i due aggressori, senza che il malcapitato si potesse difendere, continuavano a colpirlo con violenti calci, anche al volto.

A causa della violenza dei colpi ricevuti, la vittima perdeva conoscenza e si svegliava in ospedale, non riuscendo neanche a realizzare su come vi era giunto.

Gli Agenti, dal prosieguo delle indagini, accertavano che l’episodio dell’aggressione avvenuto nel mese di ottobre non era isolato, in quanto, qualche mese prima, il malcapitato aveva subito un’aggressione analoga. Anche in quella circostanza la vittima dell’aggressione aveva subito delle ferite al volto e al capo, ma temendo ritorsioni, aveva preferito non denunciare i suoi aggressori.

Alla base dei motivi delle aggressioni subite dal malcapitato, vi sarebbero dei debiti di droga contratti da questi nei confronti dei suoi aggressori, che, come emerso nel corso delle indagini, in più circostanze gli avrebbero ceduto della sostanza stupefacente.

All’esito dell’attività di indagine svolta dagli Agenti del Commissariato di Manfredonia, che raccoglievano numerosi indizi di colpevolezza a carico degli indagati, il P.M. titolare delle indagini, richiedeva ed otteneva il provvedimento restrittivo nei confronti degli indagati.

Dopo gli accertamenti di rito, gli arrestati venivano posti al regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’A.G..

false

COMMENTI

WORDPRESS: 0