Consorzi di Bonifica, La riforma servirà a gestire meglio l'acqua

La riforma dei quattro Consorzi di Bonifica commissariati (Terre d’Apulia, Arneo, Ugento, Stornara e Tara)non servirà solo a risolvere il problema de

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La riforma dei quattro Consorzi di Bonifica commissariati (Terre d’Apulia, Arneo, Ugento, Stornara e Tara)non servirà solo a risolvere il problema dei debiti, ma anche a inaugurare una nuova politica di gestione delle risorse irrigue. Lo ha spiegato il direttore del dipartimento Agricoltura della Regione, Gianluca Nardone, intervenuto ieri in Fiera del Levante con il sub-commissario Massimo Russo per illustrare il disegno di legge che è in questi giorni all’esame della quarta commissione.

«Proponiamo – ha spiegato Nardone – una rivoluzione nell’utilizzo della risorsa idrica, con due proposte: una di gestione dell’acqua, l’altra l’irrigazione in agricoltura, con l’Acquedotto pugliese centrale nel managemet. Senza dimenticare alcune importanti disposizioni di norma per gestire la situazione debitoria. Si tratta di una proposta certamente migliorabile, come avverrà nel corso dell’iter legislativo». «Vogliamo intervenire – ha aggiunto Russo – per la risoluzione dei problemi che coinvolgono i Consorzi di Bonifica pugliesi commissariati, in particolare della debitoria, per arrivare ad una gestione in equilibrio economico. I quattro Consorzi commissariati sono in forte difficoltà finanziaria, producendo ogni anno 23 milioni di deficit, e la loro attività è molto condizionata dalla precarietà in cui sono costretti da 13 anni. Accorpare i quattro Consorzi significa rendere più efficiente il servizio. L’accorpamento di sedi e funzioni consentirà un risparmio di spesa del 20-30%».

Per quanto riguarda in particolare la gestione dell’acqua, la proposta prevede come noto l’istituzione di una nuova Agenzia controllata dalla Regione cui verranno trasferite le funzioni collegate degli impianti irrigui e degli acquedotti rurali, così come il personale afferente. All’Agenzia, in base alla riforma, farà capo anche la gestione dei pozzi, dati in concessione regionale, al fine di monitorarli e regolarne l’imposizione. «Si tratta – secondo Russo – di una riforma attesa da tempo, migliorabile in fase di iter legislativo, e che il comparto agricolo attende da tempo».

Intanto, la proposta di Emiliano di istituire una sezione di protezione civile rurale presso l’Arif incassa il plauso della Felsa Cisl, che chiede di individuare soluzioni per i lavoratori in scadenza di contratto.

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