Padre Pio, nuova traslazione

Un nuovo «giubileo» per i fedeli di San Pio. I frati cappuccini hanno deciso di ripetere l’ostensione del corpo di Padre Pio, in occasione della fest

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Un nuovo «giubileo» per i fedeli di San Pio. I frati cappuccini hanno deciso di ripetere l’ostensione del corpo di Padre Pio, in occasione della festa liturgica del 23 settembre (anniversario della morte del santo) e della veglia notturna che la precede.

Dopo l’esposizione in Vaticano del febbraio scorso, momento-clou dell’Anno Santo straordinario voluto da Papa Francesco, la reliquia del corpo del frate con le stimmate sarà offerta alla venerazione di fedeli e pellegrini dal pomeriggio del 22 settembre fino al pomeriggio del giorno successivo. La traslazione avverrà alle ore 18 di giovedì 22: durante la liturgia di accoglienza presieduta da frate Francesco Langi, la reliquia verrà trasportata dalla cripta della basilica costruita da Renzo Piano all’aperto, presso l’altare che dà sul sagrato. Qui rimarrà durante le celebrazione dei Vespri e per tutta la veglia notturna, il grande happening di preghiera che da decenni attira sul Gargano folle di devoti. Un quarto d’ora dopo la mezzanotte, la conclusione della concelebrazione eucaristica scandirà il trasferimento della reliquia presso la chiesa superiore, dove rimarrà fino alla messa delle ore 17, presieduta dall’arcivescovo Michele Castoro. Al termine della solenne concelebrazione, prima della processione con la statua di San Pio per le strade del paese, il corpo del santo sarà riportato nella cripta dorata della basilica.

L’ostensione straordinaria è stata decisa anche per celebrare il centenario dell’arrivo di Padre Pio a San Giovanni Rotondo. Le iniziative celebrative sono partite il 28 luglio, data in cui, nel 1916, il frate di Pietrelcina, spossato dalla tubercolosi, giunse sul Gargano dal convento di Sant’Anna di Foggia. Da una lettera inviata da Padre Pio a padre Benedetto, risulta che Padre Pio avesse interpretato il viaggio a San Giovanni Rotondo come una gita, un’occasione per respirare un pò di aria pura e poi tornare a Foggia, ma il frate malato e sofferente comprese subito che non sarebbe stato così e chiese al al suo Provinciale di concedergli «Un pò di tempo a San Giovanni, dove Gesù mi assicura che starò meglio».

Una volta a San Giovanni Rotondo, Padre Pio verificò che poteva allontanarsi da Pietrelcina senza che peggiorassero le sue condizioni di salute, cosa che si ripeteva ormai da sette anni, costringendolo a girovagare tra paesi e conventi alla ricerca di pace. La sofferenza maggiore era causata appunto da una forma di tubercolosi polmonare che, in modo misterioso, si aggravava ogni volta che il frate tentava di stabilirsi in un convento cappuccino e il rimedio, ogni volta, era tornare nel paese natìo, fino alla «gita» salvifica sul Gargano.

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