Sisma, 250 morti. Altre 700 scosse

La terra continua a tremare: nel primo pomeriggio una nuova forte scossa, di grado 4.3, ha angosciato la gente già provata di Amatrice, Accumoli, Pesc

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La terra continua a tremare: nel primo pomeriggio una nuova forte scossa, di grado 4.3, ha angosciato la gente già provata di Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto. Ancora crolli soprattutto nel reatino. Ed è una corsa contro il tempo per estrarre gente viva dalle macerie. Oggi non è successo. Il bilancio delle vittime cresce di ora in ora: 250 i morti, per l’ultimo bilancio della Protezione Civile, secondo la quale a pagare il tributo più pesante è Amatrice con 193 morti, 11 ad Accumoli, 46 nella zona di Arquata nelle Marche. Ma da Amatrice arriva l’aggiornamento a 204 vittime e dunque si tratterebbe di un numero complessivo destinato ancora a crescere. I feriti sono 365.

Stasera sono arrivate le prime misure decise dal consiglio dei ministri: deliberato lo stato d’emergenza con un primo stanziamento – ha annunciato il premier Matteo Renzi – di 50 milioni di euro. Gli interventi saranno coordinati dalla Protezione civile. Stabilita anche la sospensione, nelle aree interessate dal sisma, degli adempimenti fiscali. Oggi si è riunita la Commissione Grandi Rischi per fare un’analisi di quanto accaduto.

 

Da aggiornare dunque la conta delle vittime. E Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, non nasconde che questo sisma che ha colpito ieri l’Italia centrale possa avere alla fine, in termini di vittime, «dimensioni peggiori di quello dell’Aquila», dove i morti furono 309. Stessa sensazione è espressa dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: «Temo che le vittime aumenteranno e non di poco».

Comunque estratte vive finora 215 persone. L’opera dei soccorritori prosegue senza soste nonostante le 600 scosse che colpiscono l’area dalla scorsa notte. Oltre 2mila – ha riferito il ministro dell’Interno Angelino Alfano – le persone impegnate giorno e notte tra vigili del fuoco e operatori della sicurezza. E purtroppo oggi si registra anche il primo arresto, ad Amatrice, per sciacallaggio. I carabinieri hanno fermato un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite.

Ma accanto all’emergenza, con le tendopoli già allestite vicino ai paesi colpiti, e la macchina della solidarietà che si è attivata in tutta Italia, arriva anche il momento della ricerca delle responsabilità e per questo la Procura di Rieti ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di disastro colposo. L’inchiesta dovrà far luce anche sui crolli che hanno interessato edifici ristrutturati di recente, come il campanile di Accumoli e la scuola di Amatrice. E a proposito di scuola, è una lotta contro il tempo per far sì che i ragazzi non perdano giorni in queste condizioni di emergenza.

Questa notte saranno oltre 1.200 le persone a dormire nelle tendopoli. Questo il numero almeno di quanti hanno chiesto assistenza alla Protezione Civile. La prima notte solo in 600 hanno scelto la tenda (a disposizione in teoria ci sono 3.500 posti letto). Molti hanno dormito nelle auto per stare più vicini alle loro case. Altri ancora hanno trovato ospitalità da amici o parenti.

«Dobbiamo pensare alla ricostruzione, abbiamo un impegno morale con le donne e uomini di quelle comunità». Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, al termine del cdm che ha proclamato lo stato di emergenza per le zone colpite dal terremoto. «La ricostruzione di quei borghi è priorità del governo e del Paese», ha aggiunto. «Il fatto che non ci siano riusciti in passato non vuol dire che noi non dobbiamo mettere il cuore e le energie migliori in questo progetto (Casa Italia, ndr). Non si risolverà con uno schiocco delle dita ma se vogliamo essere seri e vogliamo dare un orizzonte per il futuro dobbiamo mostrare il volto più bello». «Dobbiamo fare un’operazione per cui i lavori procedono spediti. A L’Aquila – ha proseguito – c’è stato un blocco. Ora ci sono 93 cantieri aperti, è tutto ripartito nel 2014. I soldi ci sono, vanno spesi bene e rapidamente», ha aggiunto, condannando i fenomeni di corruzione. «Chi ruba i soldi è uno sciacallo».

«Nell’arco nei prossimi 15 giorni cercheremo di incontrare nel modo più condiviso possibile tutti coloro che hanno un ruolo su questo tema salvo prenderci la nostra responsabilità. Noi sappiamo di cosa c’è bisogno oggi, veniamo dall’esperienza dei sindaci, abbiamo chiaro in testa cosa serve oggi all’Italia come piano straordinario di manutenzione e innovazione». Lo afferma il premier Matteo Renzi nella conferenza al termine del Cdm parlando del progetto «Casa Italia». «Non mi interessa capire la ricaduta economica o occupazione, mi interessa fare il giusto anche se non porta voti, anche se non vedi la fine, qui ci vuole il passo del maratoneta. Questo è momento in cui politico deve scegliere, se fare annunci spot del tipo «io metterò a posto, farò nuove città» o scegliere la strada più seria» sapendo che «non è facile», aggiunge Renzi.

OLTRE 700 REPLICHE DI SCOSSE – Sono più di 700 le repliche del terremoto di magnitudo 6.0 che alle 3:36 del 24 agosto ha colpito il reatino, ma a questo numero bisognerebbe sommare tutte le scosse di lieve entità, che non vengono comprese nel conteggio. «In questo caso avremmo un numero molto più alto», ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Alle 350 scosse registrate il 24 agosto si aggiungono le circa 400 che hanno fatto scattare i sismografi dalla mezzanotte in poi. Di queste almeno la metà ha una magnitudo intorno a 2, otto sono state di magnitudo superiore a 3 e, di queste, 2 hanno superato magnitudo 4. «Se oggi i terremoti più forti sono stati otto, ieri erano stati 92 i forti, compresi quello di magnitudo 6.0 e i due di magnitudo superiore a 5», ha osservato Amato.
Nella sala sismica dell’Ingv cominciano intanto ad arrivare anche i primi dati rilevati dalle nuove stazioni mobili che ieri sono state installate nella zona colpita dal sisma, allo scopo di raccogliere il maggior numero di informazioni sulla struttura della faglia.

Sono circa 1.230 le persone che hanno chiesto assistenza» per passare la notte presso le strutture allestite dalla Protezione Civile nell’area del terremoto. E’ l’ultimo aggiornamento sul numero degli sfollati. Il numero dei posti disponibili, già ampiamente sovradimensionato rispetto alle attuali esigenze (sono circa 3.400), cresce ancora con un maggiore impegno nell’area del Comune di Amatrice dove, «nelle frazioni di Musicchio e Cornillo Nuovo vengono allestiti altri 100 posti disponibili per la notte messi a disposizione dalla Regione Toscana».

DANNEGGIATI 293 BENI CULTURALI –  «Duecenovantatré beni culturali colpiti solo nella zona più ristretta, di cui 50 gravemente danneggiati o crollati»: il ministro della cultura Dario Franceschini annuncia i primissimi dati sui danni inferti dal terremoto al patrimonio dell’arte. E sottolinea: «E’ certamente un numero destinato a salire vista la vastità della zona colpita dal sisma». I dati, spiega in una conferenza stampa, arrivano dalle prime ricognizioni dei carabinieri del Comando per la tutela dei beni culturali che da ieri mattina sono operativi sui luoghi del disastro. 

PRIMO ARRESTO PER SCIACALLAGGIO – I carabinieri hanno arrestato ad Amatrice un 45enne originario di Napoli, pluripregiudicato, che tentava di introdursi in un’abitazione forzandone la porta con un cacciavite. Visti i militari, l’uomo si è dato alla fuga. Bloccato, ha ingaggiato una colluttazione con i carabinieri, che lo hanno arrestato. I militari hanno riportato lievi lesioni, guaribili in 6 giorni.
L’arresto è stato effettuato dai Carabinieri del comando provinciale di Rieti, nell’ambito dei servizi predisposti proprio per reprimere il fenomeno dello sciacallaggio. Nel pomeriggio, nella frazione di Retrosi, una pattuglia composta dal comandante della stazione di Leonessa e da un militare dello stesso reparto, coadiuvati da militari del 7/o reggimento Laives, hanno sorpreso l’uomo mentre cercava di forzare con un cacciavite la serratura di un’abitazione colpita dal sisma e disabitata. I militari lo hanno sorpreso alle spalle e l’uomo ha cercato di scappare, ingaggiando con i carabinieri una violenta colluttazione, ferendo con il cacciavite uno dei militari, che sono riusciti a immobilizzarlo e ad ammanettarlo.
Addosso, nella tasca dei pantaloni, l’uomo aveva un biglietto ferroviario datato 24 agosto della tratta Napoli-Roma, a conferma – sostengono gli investigatori – che il pregiudicato era giunto sul luogo del sisma proprio con l’intento di far razzie nelle abitazioni danneggiate e disabitate.
Il quarantacinquenne – con numerosi precedenti penali per droga, ricettazione e porto abusivo di armi – è stato arrestato con l’accusa di rapina impropria e lesioni personali e condotto nel carcere di Rieti.

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