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Ormai ci siamo. La riforma sulle autorità portuali sta per andare in porto. A giorni è atteso l’ultimo passaggio in Consiglio dei ministri prima di diventare legge. Tante le novità, anche in Puglia dove si passerà dalle attuali sei autorità portuali a solo due: Autorità Portuale del Basso Adriatico con sede a Bari, con l’accorpamento di Manfredonia, Barletta, Monopoli e Brindisi, e Autorità Portuale dello Ionio con sede a Taranto. A Manfredonia resterà la Divisione di scalo. La legge prevede che gli accorpamenti dovranno essere a costo zero con il conseguente rischio che i quattro dipendenti dell’ufficio di Manfredonia e i due commissari potrebbero andare a casa. Il commissario Nino Falcone ha tentato in tutti i modi di stabilizzare il personale, ma il tentativo è andato a vuoto, bloccato dal ministero. Falcone non si arrende e insiste nel dire che a Manfredonia, pur con l’aggregazione, c’è necessità di svolgere attività amministrativa con personale facente parte dell’ente. Al momento, sono passati ormai due mesi dall’invio dell’ultima nota, dal ministero nessuna risposta, tanto da indurre l’AP ad affidare ad esterni la gestione del servizio contabile-amministrativo. La nuova Autorità di sistema portuale del Basso Adriatico sarà formata da un presidente nominato direttamente dal ministro delle infrastrutture, da un segretario e da un comitato di gestione composto da un rappresentante di ogni città già sede di autorità portuale. Sui nomi, ovviamente è bagarre.
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