Le donne di Manfredonia Nuova’: “Ringraziamenti per il nostro Vescovo”

Grazie di cuore Mons. Castoro, siamo il gruppo di donne di Manfredonia Nuova che sabato, in occasione dell’inaugurazione del Museo Diocesano, stendev

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Grazie di cuore Mons. Castoro,

siamo il gruppo di donne di Manfredonia Nuova che sabato, in occasione dell’inaugurazione del Museo Diocesano, stendevano uno striscione con la scritta “Santo Spiriticchio non si tocca – No Energas” e desideriamo informarla della grande commozione fino alle lacrime, che ha suscitato il suo gesto spontaneo di essere tra noi a condividere l’impegno della cittadinanza contro l’istallazione del megadeposito di 60 milioni di litri di Gas Gpl.

Abbiamo deciso di partecipare insieme agli amici di Caons (comitato delle associazioni operanti nel sociale) all’inaugurazione del Museo Diocesano, perché volevamo sottolineare la soddisfazione per l’arricchimento del nostro patrimonio archeologico e storico-culturale con un ulteriore luogo che facendo memoria del passato illumina di bellezza il presente ed il futuro.

Forte però era ed è anche l’esigenza di affermare che vanno tutelate e preservate le bellezze naturali e ambientali in sintonia con quanto affermato da Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”.

Il richiamo espresso nell’enciclica di quanto sia importante tutelare “il creato” ci fa sperare che la località Santo Spiriticchio possa essere salvata dalla furia distruttiva degli uomini e che possa diventare un museo a cielo aperto di opere che la natura spontaneamente ci ha donato: la nidificazione delle cicogne, il ritorno dell’albanella, e le tante, tantissime piante uniche e rare, tra cui numerosissime specie di orchidee, presenti in loco.

Il paventato insediamento di quel deposito è un incubo che dura da circa vent’anni e con grande fervore ci rivolgiamo alla popolazione di Manfredonia ed alle donne in particolare perché non restino indifferenti allo sventramento e distruzione di Santo Spiriticchio, un’area di pregio ambientale protetta dalla comunità europea. Non basta aver firmato la petizione popolare! Anche se dicono che è già “tutto deciso”, per addormentare le coscienze, non cadiamo in questo tranello, anzi è tempo di dimostrare con tutti i mezzi la nostra ferma contrarietà al possibile scempio voluto dall’Energas.

E’ un dovere morale fermare il progetto di distruzione del patrimonio archeologico, storico-culturale e naturale del territorio e del nostro mare. Essi se opportunamente valorizzati possono dare lavoro stabile e duraturo al contrario dei pochi posti promessi e per giunta maledetti perché ci espongono ad un rischio di incidente tanto rilevante da portare alla distruzione di Manfredonia. (Non dimentichiamo tra le altre la terribile lezione di Viareggio)

Grazie ancora Mons. Castoro perché il suo slancio di condivisione amorevole della lotta ci ha scaldato i cuori infondendoci coraggio, determinazione e forza per continuare a difendere questa nostra terra martoriata.

Le donne di Manfredonia Nuova
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