Sarà un gruppo di lavoro di esperti del settore a individuare, previa analisi costi/benefici, le possibili modalità di gestione delle entrate tributar
Sarà un gruppo di lavoro di esperti del settore a individuare, previa analisi costi/benefici, le possibili modalità di gestione delle entrate tributarie, extratributarie e patrimoniali che siano caratterizzate da economicità, efficacia ed efficienza. Lo ha deliberato la giunta municipale accogliendo e facendo proprio un input del sindaco Angelo Riccardi nella prospettiva di adeguare le attività del Comune alle nuove normative e direttive governative e dunque a rendere il più economico possibile un servizio fondamentale quale è quello della riscossine dei tributi affidato alla Gestione tributi Spa.
Il provvedimento che in ogni caso, comunque sarà scelta la nuova gestione tributi, inciderà profondamente su quel servizio pubblico locale sorto nell’ottobre 2007 con la costituzione della Società mista tributi Spa tra il Comune di Manfredonia e l’AIPA Spa il cui contratto è in scadenza il prossimo dicembre. In questo frattempo sono intervenute in seno alla società Gestione tributi, aggiustamenti societari con subentri in fitto, sui quali il Comune ha chiesto nell’ottobre scorso una serie di documenti volti a chiarire la situazione nel mentre rivolgeva all’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) istanza di parere in merito alla questione.
Una vicenda alquanto complessa e arruffata dalla quale non sono escluse derive politiche. E’ notorio come la società Gestione tributi sia un orticello in capo al PD che lo ha gestito e lo gestisce con criteri diretti (l’attuale presidente è l’ex consigliere regionale Franco Ognissanti). La sortita del sindaco Riccardi sostenuto da altri esponenti della sua amministrazione, ha pertanto gettato lo scompiglio nello stesso partito. Si è pertanto creato un muro contro muro con minacce di provvedimenti politico-amministrativi anche estremi. Il necessario passaggio nella direzione del PD ha dato luogo ad un confronto alquanto duro ma ragionato, alla fine, dati alla mano, è prevalsa la tesi sostenuta dagli amministratori di Palazzo San Domenico, ovverosia quella di ricorrere ad un arbitrato per verificare le effettive condizioni di gestione dei tributi e dunque per ricercare la soluzione gestionale di quel servizio più adatta a tutelare gli interessi dell’amministrazione e dunque dei cittadini.
Naturalmente parte determinante nella analisi della gestione è riferita al costo del servizio. Dal dicembre 2007 al dicembre 2014 – evidenzia tra l’atro la delibera di giunta – l’importo riconosciuto solo a titolo di aggio, è di circa 12 milioni e trecento mila euro. Ai quali vanno aggiunti gli interessi passivi che il Comune paga alla Gestione tributi per le anticipazioni di cassa alle quali l’amministrazione comunale è costretta a ricorrere. Somme che il Comune potrebbe quanto meno risparmiare a beneficio delle proprie casse. Tra gli obiettivi di questa amministrazione c’è la necessità di avviare e concludere il processo decisionale sulla gestione delle entrate e la riduzione del ricorso alle anticipazioni di cassa e dunque predisporre un piano operativo di razionalizzazione delle società partecipate.
Michele Apollonio
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