La società ha rinunciato alla sospensione dell’ordinanza con cui Riccardi aveva disposto la cessazione delle attività invasive. Decisivo l’impegno de
La società ha rinunciato alla sospensione dell’ordinanza con cui Riccardi aveva disposto la cessazione delle attività invasive. Decisivo l’impegno delle Attività estrattive regionali e dell’Urbanistica comunale.
Il 9 febbraio 2016 si è tenuta l’udienza relativa alla causa pendente presso il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia – sez. di Bari, alla quale ha partecipato, in qualità di difensore del Comune di Manfredonia, l’avvocato Luigi Andrea Ardò dell’Avvocatura comunale.
La causa ha riguardato l’impugnazione, da parte della ditta ‘Cave Foglia S.r.l.’, dell’ordinanza sindacale n. 46 del 9 dicembre 2015, con la quale il primo cittadino Angelo Riccardi, nella qualità di Autorità sanitaria locale, aveva disposto che la società ‘Cave Foglia S.r.l.’ sospendesse immediatamente l’attività di escavazione e movimentazione dei camion, dentro e fuori della ex cava Foglia, sita in S.S. 89 Km. 167 – Località Siponto – Manfredonia, stante il ritardo nella realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, recupero ambientale e riqualificazione urbana della cava stessa.
Nella fase preliminare, alla Camera di Consiglio, l’avvocato Giovanni Pio De Giovanni, procuratore della ‘Cave Foglia S.r.l.’, tenuto conto che l’Ufficio tecnico comunale aveva rilasciato il Permesso di costruire n. 16 dell’8 febbraio 2016, per l’esecuzione dei lavori di “completamento, in variante, del progetto di messa in sicurezza, recupero ambientale e riqualificazione urbana”, previsti dalla Determinazione regionale n. 11 del 14 gennaio 2016, con cessazione dei lavori di scavo e frantumazione/vagliatura della cava di calcari, comunicava alla Corte di rinunciare all’istanza cautelare di sospensione degli effetti della predetta ordinanza sindacale.
Il sindaco Riccardi si è detto “notevolmente soddisfatto per l’esito della fase cautelare del ricorso che era stato inoltrato dalla Cave Foglia”, ed ha riconosciuto “il decisivo impegno profuso, per la conclusione della spinosa vicenda, sia dal Servizio regionale Attività estrattive e sia dall’Ufficio tecnico Urbanistica comunale”, sollecitati costantemente dall’Amministrazione comunale.
L’Amministrazione sipontina, infatti, aveva chiesto e ottenuto la convocazione, a fine dicembre, della seduta conclusiva della Conferenza di Servizi regionale, dalla quale scaturirono le succitate Determinazione regionale n. 11 e Permesso di costruire comunale n. 16, che prevedono la cessazione dei lavori di scavo e frantumazione/vagliatura della cava di calcari, attività che procurava rilevanti problemi igienico sanitari alle abitazioni limitrofe.
Matteo Fidanza
Ufficio Stampa – Città di Manfredonia
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