Trivelle, stop della Croazia

La Croazia intende proclamare "una moratoria al progetto di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi», gas e petrolio, nell’Adriatico. Lo ha annun

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La Croazia intende proclamare “una moratoria al progetto di esplorazione ed estrazione degli idrocarburi», gas e petrolio, nell’Adriatico. Lo ha annunciato oggi il premier incaricato, Tim Oreskovic, nella presentazione del suo programma di governo in parlamento. Il governo uscente del socialdemocratico Zoran Milanovic aveva rinviato al periodo dopo le elezioni il progetto delle trivellazioni in Adriatico per la forte opposizione all’idea da parte di una larga fetta dell’opinione pubblica. La decisione era però stata parzialmente motivata dal basso prezzo del petrolio e dalla rinuncia ad investire da parte di alcune società internazionali che in un primo momento avevano espresso grande interesse.

Un brindisi anti-trivelle con centinaia di calici di preziose qualità di vino, dal Rosso piceno alla Passerina, contro i pozzi di idrocarburi che un’azienda inglese vuole realizzare nelle colline tra Ripatransone ed Offida, dove si concentrano oltre 30 cantine che esportano vino in tutto il mondo.  Il Coordinamento No Ombrina, presente all’evento, ha spiegato che «ieri sera è sembrato insanabile il contrasto tra due mondi, quello dei petrolieri e quello di ‘Gustiamoci il Picenò».
L’iniziativa è stata organizzata dal Comitato No Trivelle nel Piceno assieme a Slow Food, Associazione Italiana Sommelier e oltre 60 aziende dell’area con il patrocinio di 13 comuni. Alla fine sono stati serviti 330 coperti ma le prenotazioni erano chiuse da giorni a causa della forte richiesta.

Durante la serata, tra una portata e l’altra, tra un concerto dal vivo e pezzi di cabaret, si sono intervallate testimonianze come quelle degli agricoltori e dei medici di Viggiano in Basilicata e quella del Coordinamento abruzzese No Ombrina che pure sul suo territorio ha visto i viticoltori in prima linea contro il progetto omonimo.
Gli organizzatori durante la cena, per evidenziare la ricchezza e la varietà enogastronomica del Piceno, hanno sottolineato che il 99% dei prodotti utilizzati dai 5 chef che hanno partecipato all’evento proveniva dal territorio e che ammontava a soli 12 euro l’unico scontrino di prodotti provenienti da fuori.

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