Stefano Pecorella, presidente del Parco nazionale del Gargano, commenta l'arresto delle tre persone accusate di caccia illegale in area Parco, arrest
Stefano Pecorella, presidente del Parco nazionale del Gargano, commenta l’arresto delle tre persone accusate di caccia illegale in area Parco, arresto messo a segno dai Carabinieri nei giorni scorsi. “La caccia all’interno di un’Area Protetta nei confronti di un capriolo, che è un simbolo del nostro territorio, è un atto delinquenziale che non ha scusanti”, dichiara a gran voce Pecorella che ringrazia i militari del comando di San Giovanni Rotondo per l’operazione compiuta, “durante la quale è stato trovato, oltre a cinque fucili (di cui uno con matricola abrasa), un capriolo appena abbattuto e chiuso in una grossa busta dei rifiuti. Scena di grande crudeltà che rende ancora più criminale l’atto.
Per il Presidente dell’Ente Parco “dietro l’uccisione del singolo animale c’è la violazione di un intero patrimonio. Le specie protette esistono perché servono a mantenere gli equilibri naturali che, una volta alterati, scompenserebbero tutto il resto. La scomparsa di una specie, quindi, significa danni enormi all’agricoltura, alla zootecnia e alla biodiversità che abbiamo all’interno dell’Area Parco”.
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