Gli operai della Sangalli ci credono

L’assemblea dei creditori della società Sangalli vetro, hanno respinto il piano concordatario predisposto dai commissari dello stabilimento Sangalli

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L’assemblea dei creditori della società Sangalli vetro, hanno respinto il piano concordatario predisposto dai commissari dello stabilimento Sangalli vetro di Manfredonia. Se non interverranno fatti nuovi, la sorte di quello stabilimento vetrario e dunque dei suoi dipendenti, diretti e dell’indotto, fuori dal posto di lavoro da novembre scorso e dunque privi del supporto degli ammortizzatori sociali, seguirà inesorabilmente quella delle due società collegate, Vetro satinato e Vetro magnetronico, già dichiarate fallite.
Come noto, il Tribunale di Treviso ha ammesso la Sangalli vetro alla procedura di concordato preventivo con cessione dei beni e che tale procedura prevede la cessione dei beni a terzi, eventualmente frazionata in più lotti dei singoli impianti. Una eventualità che comporterebbe l’impossibilità della ripresa produttiva.
La dispersione di quell’entità produttiva se non il fallimento come epilogo il più deprecabile immaginabile e il più ingiusto concepibile, potrebbe essere evitato solo se si presentasse un imprenditore o un gruppo di industriali pronti ad assumersi l’onere e il vanto, di ridare ossigeno ad un impianto ancora in grado di riprendere l’attività a costi ragionevoli. Se una tale opportunità si presentasse, ci sarebbero ancora altre sei mesi di tempo per recuperare un patrimonio industriale prestigioso, di far rigenerare una pianta avvizzita.
A crederci è ancora l’amministrazione comunale di Manfredonia che ha appena deliberato su proposta del sindaco Angelo Riccardi, di affidare a due professionisti quali il professor avvocato Giuseppe Conte e al dottore commercialista Benedetto Fanelli, l’incarico <per assistenza nella procedura concorsuale per la consecuzione della procedura di concordato preventivo della Sangalli Vetro Manfredonia in Amministrazione straordinaria, affinché il Tribunale di Treviso possa, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, valutare la consecuzione del concordato preventivo in Amministrazione straordinaria, al fine di consentire la continuità aziendale della SVM e la salvaguardia ambientale e occupazionale>.
Una iniziativa finalizzata, ha evidenziato il sindaco, alla <salvaguardia degli interessi generali di conservazione dei complessi produttivi e dei livelli occupazionali, che intende senza indugio perseguire questa Amministrazione comunale da tutelare nella procedura di amministrazione straordinaria, rispetto agli interessi dei creditori relativi al conseguimento del maggior ricavato dalla vendita dei beni>.
L’evolvere della situazione viene seguita con comprensibile ansia, dai dipendenti di quel presidio industriale, sfibrati ma non avviliti da ormai una dozzina di mesi trascorsi con il cuore in gola e la mente vigile, fuori i cancelli di quello stabilimento nel quale hanno lavorato per una ventina di anni con passione e competenza facendone un esempio di attività industriale . Sono apparse tremendamente fuori posto e alquanto strumentali certe polemiche riguardanti l’interessamento per quello che il mercato del lavoro può offrire. Il panorama è tremendamente asfittico e desolante. Si è censurato nel modo più sconcio e fuori luogo, chi ha cercato di guardarsi intorno per vedere quali alternative potrebbero esserci. Qualcuno l’ha trovata. Una preoccupazione più che legittima.
Michele Apollonio

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