Frane, assetto idrogeologico, falesie: le tesi dei futuri ingegneri foggiani

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I problemi di stabilità del canale Acquarotta a Marina di Lesina, la tipologia delle frane in Capitanata, le caratteristiche geologiche dei comuni dei Monti Dauni, la stabilità delle falesie della costa garganica. Quanto sono importanti studi e ricerche su temi di così stretta attualità, legati all’assetto idrogeologico e alla tenuta ambientale del territorio, connessi alla sicurezza dei cittadini, delle imprese, del sistema economico e sociale?

“La risposta noi studenti dei corsi di Ingegneria del Politecnico di Bari attivati a Foggia la conosciamo: sono molto importanti. Per questa ragione vogliamo continuare a studiare e laurearci qui, nella nostra città, nella nostra provincia”. Il 17 novembre, infatti, nella sede del Formedil verranno proclamati dottori in Ingegneria alcuni studenti foggiani, che con #Polifò portano avanti la campagna per la riattivazione a Foggia dei corsi del Politecnico di Bari 

I temi sopra citati altro non sono che alcuni titoli delle tesi di laurea che saranno discusse. I corsi di Ingegneria non accettano più iscrizioni e rischiano di chiudere definitivamente una volta che i circa cento studenti avranno terminato il loro ciclo di studi. “Chiediamo l’impegno di tutti, dei cittadini, delle istituzioni, perché Foggia non perda un’opportunità di crescita dei saperi e della ricerca troppo importante”, si legge in una nota stampa degli studenti foggiani.

“Per questo abbiamo lanciato una petizione, anche on line sul sito Change.org, ‘Vogliamo Ingegneria a Foggia’. Vogliamo la riattivazione dei corsi triennali e anche la possibilità di conseguire qui la laurea magistrale”. Attivati negli anni ’90 i corsi di Ingegneria a Foggia sono arrivati ad avere fino a 1.200 iscritti, e per restituire l’importanza del numero basta dire che erano in numero maggiore degli iscritti autonomi che il Politecnico di Bari ha istituito a Taranto.

“La produzione di ricerche e tesi di laurea fatta dagli studenti foggiani è sempre stata riconosciuta di alto valore. Chiediamo di sostenerci in una richiesta che va incontro all’esigenza di tanti ragazzi e famiglie di Capitanata che magari non potrebbero sostenere per ragioni economiche il proprio ciclo di studi da fuori sede. Corsi che attirano e attirerebbero molti iscritti anche dalle province e regioni limitrofe”.

Conclude la nota stampa: “Un altro aspetto che ci teniamo a sottolineare, che si tratta di corsi che garantiscono una forte spendibilità nel mercato del lavoro. Lo dicono le indagini di Alma Laurea, il consorzio tra atenei. Stando all’analisi condotta nel 2014, e prendendo ad esempio il campione di laureati proprio dei corsi di Ingegneria del Politecnico di Bari, nei tre anni dopo la laurea lavora l’84,3% degli intervistati, e il 90% si ritiene molto soddisfatto del lavoro che svolge”.

 


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