L’auditorium di Palazzo dei celestini intitolato a Cristanziano Serricchio

Sabato 24 ottobre, l’auditorium di palazzo Celestini è stato intitolato al preside Cristanziano Serricchio, con una lectio magistralis del professor

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Sabato 24 ottobre, l’auditorium di palazzo Celestini è stato intitolato al preside Cristanziano Serricchio, con una lectio magistralis del professor Catalano, dell’università di Lecce, nel corso della mattinata, e con la cerimonia vera e propria nel pomeriggio alle 17,30. L’intitolazione, voluta dalla Città di Manfredonia, e da tutti i sipontini che hanno sempre avuto a cuore il preside Serricchio, è parte importante fra le attenzioni che la comunità pugliese sta dedicando al poeta e allo studioso, post mortem. E’ infatti importante ricordare che la figura e l’opera di Cristanziano Serricchio non appartengono a qualcuno in particolare ma all’intera città di Manfredonia, alla città di Monte Sant’Angelo, a quella di San Marco in Lamis, a tutto il territorio garganico ed a tutto il territorio daunio. La determinazione, inoltre, che il consiglio regionale della Puglia nel 2012 espresse all’unanimità proponendolo come candidato al premio Nobel per la letteratura per il 2013, poco prima della sua scomparsa, ha certificato (qualora ce ne fosse stato il bisogno) che Serricchio con la sua opera, poetica, narrativa, documentaria, storica ed in quanto altro si è realizzata, appartiene all’intera cultura meridionale e dunque all’Italia intera. Lui, inoltre, ha sempre nutrito grandi speranze e riposto grande fiducia nell’Europa e nel Mediterraneo. Il Mediterraneo con il suo retaggio classico, mare nostro che ha fondato la civiltà occidentale; e l’Europa, scenario futuro da realizzare, indispensabile quanto affascinante, alla quale volle fosse dedicata la piazza antistante quell’istituto Magistrale che, sempre lui, volle intitolato ad Angelo Roncalli. Invitiamo dunque, memori della lezione di Cristanziano Serricchio, tutti i concittadini, tutti i garganici, tutti i dauni e tutti i pugliesi ad amare e sostenere la propria terra con gli strumenti della cultura, dell’istruzione, del senso civico e del rispetto nei confronti dei meno garantiti, guardando sia al Mediterraneo che all’Europa. Un invito che lui avrebbe rivolto in maniera particolare ai giovani che, speriamo, avranno modo di incontrarsi sempre più spesso nell’auditorium con il nuovo nome, per dialogare e scambiare informazioni nuove ed altrettanti nuovi progetti.

Andrea Pacilli
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