I Carabinieri di Mattinata hanno tratto in arresto Antonio Bisceglia, 54enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emes
I Carabinieri di Mattinata hanno tratto in arresto Antonio Bisceglia, 54enne, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal Tribunale di Foggia a seguito di una lunga ed articolata attività di indagine svolta dalla locale Stazione.
L’uomo è accusato dei reati di atti persecutori aggravati, minaccia e porto di armi od oggetti atti ad offendere e lesioni personali aggravate.
Bisceglia infatti, con condotte reiterate, minacciava e molestava quattro minori, tutte allieve dell’istituto scolastico presso il quale lavora come bidello, appostandosi nei pressi delle loro abitazioni, presentandosi nei luoghi abitualmente frequentati da loro, pedinandole per le vie del centro cittadino, intromettendosi senza motivo nelle loro conversazioni, esprimendo apprezzamenti sul loro aspetto fisico e proferendo nei loro confronti espressioni minacciose ed allusive, in modo da cagionare alle stesse un grave stato di ansia e di paura e da costringerle a modificare le proprie abitudini di vita, ad esempio evitando di uscire dalla propria abitazione da sole. In un’occasione aveva anche minacciato con un coltello a serramanico il fratello di una minore, intervenuto per difenderla ed aveva colpito con un pugno all’occhio lo zio di un’altra ragazza, intervenuto in aiuto della nipote, vittima dei pedinamenti.
Nel mese di giugno 2014, i genitori delle quattro minori hanno denunciato l’uomo ai Carabinieri di Mattinata, riferendo che erano circa due anni che perseguitava le ragazze, fatti poi confermati anche dalle dirette interessate. Prima della denuncia, l’uomo era stato anche redarguito da un parente di una vittima affinchè cambiasse atteggiamento, ma tale intimazione aveva sortito l’effetto sperato solo per un breve periodo.
Le minori, ciascuna con diverse sfumature in relazione all’età ed al carattere, hanno manifestato chiaramente uno stato di ansia e di timore ingenerato dalla condotta dell’uomo, sentendosi limitate non solo nei movimenti ma addirittura anche nel modo di vestire, pertanto il Tribunale ha ravvisato gravi esigenze cautelari, emettendo la misura di custodia degli arresti domiciliari, eseguita dagli uomini dell’Arma.
false
COMMENTI