Ci saranno anche i componenti della segreteria provinciale del SAP di Foggia alla manifestazione di carattere nazionale che si terrà a Roma il 25 giu
Ci saranno anche i componenti della segreteria provinciale del SAP di Foggia alla manifestazione di carattere nazionale che si terrà a Roma il 25 giugno che servirà ad evidenziare e denunciare problemi e anomalie che i poliziotti foggiani vivono sulla propria pelle quando espletano il proprio servizio a difesa della cittadinanza: “Crediamo sia giunto il momento per promuovere una riflessione collettiva su ciò che coinvolge tutti. La situazione non è bella per nulla” afferma Giuseppe Vigilante
Queste le motivazioni che ha spinto il SAP a manifestare: “Ci avevano promesso uno sblocco del tetto salariale che avrebbe proiettato tutti noi nell’abbondanza dell’Eldorado e, invece, è facile per ognuno verificare quella che avevamo predetto, vale a dire una truffaldina partita di giro tra tasche in cui, da una parte, facevano finta di darci quattro spiccioli, mentre in verità ce ne toglievano otto dall’altra”
Per il segretario provinciale del sindacato di polizia “il blocco contrattuale ha bruciato gran parte del potere d’acquisto dei nostri salari e, a ogni piccola spesa straordinaria, i bilanci familiari piangono. I tagli diminuiscono la nostra sicurezza e non si riesce più a lavorare perché ogni giorno siamo sempre meno, senza auto, strumenti e persino divise”
E aggiunge: “Per inebriarci di speranza ci presentano un progetto di delega per il riordino delle carriere da inserire nel disegno di legge per la riforma della pubblica amministrazione, ovviamente a costo zero che, anzi, si potrà finanziare unicamente con la chiusura di 400 uffici di Polizia e con una riduzione dell’organico a 80mila poliziotti”
Prosegue Vigilante: “In questo contesto il partito dell’antipolizia sta portando avanti dei progetti di legge che, se approvati, faranno piangere le nostre famiglie in misura molto maggiore di ciò che attualmente fanno a causa della situazione economica. Il disegno di legge sui “numeretti” e quello sul reato di “tortura” ci porteranno alla sbarra prima ancora di uscire per strada.
Il segretario provinciale del SAP conclude: “Vogliono rovinare noi e le nostre famiglie. La situazione è gravissima e, cosa ancor più inaccettabile, risulta essere il fuoco amico di cui siamo oggetto”
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