Puglia, allarme scomparsi

Inghiottiti nel nulla. Sono 2.475 gli scomparsi in Puglia dal 1974 al 30 giugno 2014 cui si aggiungono 50 corpi non ancora identificati. Ma rispetto a

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Inghiottiti nel nulla. Sono 2.475 gli scomparsi in Puglia dal 1974 al 30 giugno 2014 cui si aggiungono 50 corpi non ancora identificati. Ma rispetto ai 70 del 2013, nell’intero 2014 in Puglia sono scomparse 150 persone: più del doppio.

In Italia gli scomparsi sono 29.763, 588 in più rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente: 15.358 minorenni, 1.568 65enni, spesso malati di Alzheimer, mentre i cadaveri senza nome sono 1.283. Ogni nome una storia e mille domande. Ogni storia una famiglia in attesa di risposte. Di un corpo da riabbracciare o da seppellire. Le regioni in cui il fenomeno è più ricorrente sono il Lazio (6.766), la Sicilia (3.900), la Lombardia (3.680), la Campania (3.146), e la Puglia. Qui, tra le 2.475 famiglie in attesa di notizie ci sono ancora quella di Mauro Romano, scomparso a 6 anni dalla provincia di Lecce il 21 giugno 1977: di lui mai più nessuna notizia. O la famiglia di Vincenzo Monteleone, scomparso da Adelfia il 5 agosto 1978 a 10 anni. Quella di Antonio Loconsole, malato di Alzheimer, scomparso da Bari il 4 agosto 2006, a 72 anni. E quella di Alessandro Ciavarella, scomparso da Monte S. Angelo nel 2009.

Proprio su Ciavarella due anni fa ad Antonio La Scala, presidente nazionale di Penelope Italia (l’associazione che si occupa di sostegno alle famiglie e gli amici di persone scomparse), venne recapitata una lettera anonima contenente nomi, soprannomi e movente dell’omicidio del 17enne. Lettera consegnata alla Dda di Bari e di cui non si è mai più saputo nulla. Quattro casi irrisolti per altrettante famiglie che ancora sperano.

Non spera più invece la famiglia di Ivan Giorgio Regoli, scomparso da Matino (Lecce) nel settembre 2011, il cui corpo è stato ritrovato il 1 agosto scorso in un pozzo. Non spera ma chiede risposte.

La questione è seria, anzi serissima. E riguarda uomini e donne, giovani e meno giovani. Tanto che nel 2012 in Italia è stata varata una apposita legge, la 203: «Fatta la denuncia si deve dare immediatamente avvio alle ricerche – spiega La Scala – attraverso i piani provinciali di ricerca messi a punto dalle Prefetture. Fondamentale spesso anche il supporto degli organi di informazione».

Di questo e delle tecniche di ricerca degli scomparsi si parlerà nel convegno internazionale sugli scomparsi «Modus Operandi delle più importanti polizie europee nella ricerca delle persone scomparse» organizzato da Penelope con l’adesione del Presidente della Repubblica. Domani dalle 9 alle 14 nell’Aula Magna della Lum di Casamassima insieme a La Scala ci saranno l’austriaco Christoph Hundertpfund (Criminal Investigation Department of the Tirol Lka), il francese Véronique Bechu (Capitaine Officer de Police, protection des mineurs), il tedesco Daniel Quest (Kriminalhauptkommissassar Polzeipràsidium Kòln) e lo spagnolo Santiago Lòpez Fernàndez (Mossos d’Esquadra Police Espana): saranno messi a confronto i diversi sistemi di ricerca per prendere il meglio da ciascuno.

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