Comparti, ‘Noi Manfredonia': “Chi ha sbagliato e chi si è indebitamente arricchito dovrà pagare”

Il giorno 6 febbraio in aula consiliare del Comune di Manfredonia si è tenuto un incontro tra le diverse parti interessate alla vicenda dei comparti

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Il giorno 6 febbraio in aula consiliare del Comune di Manfredonia si è tenuto un incontro tra le diverse parti interessate alla vicenda dei comparti, in accoglimento della richiesta di convocazione presentata in tal senso dall’Associazione Noi Manfredonia (prot. 40748 del 04/12/2014).

Premesse a tale richiesta sono:

  • la constatazione che nei nuovi comparti edilizi le Opere di Urbanizzazione (OOUU) non sono terminate nonostante siano trascorsi oltre tre anni dal termine massimo previsto nelle Convenzioni tra Comune di Manfredonia e Consorzi;
  • l’incarico conferito con delibera di G.C. n. 103/2012 dal Comune di Manfredonia all’avv. Nino Matassa affinché individuasse le azioni ed il percorso giuridico-legale e amministrativo-procedimentale idoneo ad assicurare la pronta conclusione dei lavori di urbanizzazione primaria nei comparti edificatori convenzionati con il Comune;
  • l’atto di indirizzo della Giunta Comunale (Deliberazione N.59 del 01/03/2013) con il quale faceva proprio il parere dall’avv.to Matassa in cui si riconosce che
    • il Comune ha l’obbligo di intervenire per assicurare il tempestivo completamento delle opere;
    • il Comune dovrebbe motivare sulle ragioni che inducono a non attivare la specifica garanzia prevista in sede negoziale (escussione delle polizze fidejussorie previste all’art. 37 delle convenzioni tra Comune e Consorzi);
    • procrastinare un efficace intervento nei confronti del ritardo che si registra nella ultimazione delle opere di urbanizzazione significa venir meno alla funzione che l’ordinamento assegna al Comune e penalizzare gravemente i legittimi interessi dei cittadini che abitano nella zona;
  • la diffida ad adempiere a quanto previsto nelle convenzioni tra Comune e consorzi che inoltrava l’avv.to Pennella dell’Unione dei Consumatori (in rappresentanza di un gruppo di residenti della zona);
  • la replica del dirigente dell’VIII Settore datata 10/06/2014, in cui riporta che (a quella data) era in atto una procedura di escussione pilotata e/o guidata, intesa ad ottenere bonariamente dall’assicurazione fidejubente i fondi necessari per il completamento delle opere;
  • la nota del 09/09/2014 indirizzata al dirigente dell’VIII Settore, all’assessore alle OO.PP., all’avv.to Pennella, in cui il sindaco sollecitava l’adozione di tutti gli atti/provvedimenti riportati nella già citata delibera N.59, citando anche il ricorso all’escussione delle polizze fideiussorie, in modo da procedere con tempestività al completamento delle opere mediante espletamento di gara d’appalto;

Una delle considerazioni dell’Associazione presenti nella citata richiesta era che dal marzo 2013 sono trascorsi 21 mesi (ad oggi quasi 24 mesi), per cui qualsivoglia intervento differente da quello previsto nella delibera N.59 (l’immediata escussione della polizza fideiussoria) perde la caratteristica della tempestività.

Per il Comune di Manfredonia erano presenti all’incontro il sindaco, l’ing. Lorussi (dirigente VI Settore), l’ing. Spagnuolo (dirigente VII Settore), l’avv.to Ardò (capo del Gabinetto).

Peri consorzi sono intervenuti:

per il Ca1:  il presidente D’Onofrio Vincenzo, il vice presidente Coccia Luigi; il direttore dei lavori Di Trani Francesco;

per il Ca2 il presidente ed il consulente tecnico Antonio D’Oria; il direttore dei lavori De Meo Loredana;

per il Ca4 il presidente  Francesco di Trani; il direttore dei lavori Croce Andrea, di Trani Francesco, Piemontese Giovanni;

per il Ca5 il vice presidente Tomaiuolo Pietro (in seguito raggiunto dal presidente Pappalardo Pasquale); il direttore dei lavori Bruno Rinaldi;

per il Ca9 il vice presidente ing. Renato Vincenzo (in seguito raggiunto dal presidente Aucello Matteo);

per il Cb3 il presidente architetto Tegliafilo Michele.

Per gli allacci generali il direttore dei lavori Luigi Olivieri;

Sono inoltre intervenuti:

la società Murgo Matteo, la ditta Ricucci Domenico; l’Associazione Noi Manfredonia (Clemente Salvatore, Monaco Mauro, Zerulo Rita, La Torre Celestino, Rosciano Gesuele, Gatta Giuseppe, Ciuffreda Raffaella).

La riunione è iniziata con il sindaco che ha ribadito l’impegno assunto al termine della manifestazione dei residenti dei comparti del 21/10/2014 organizzata dall’Associazione Noi Manfredonia; impegno che  consiste nella conclusione dei lavori delle opere di urbanizzazioni entro la fine del suo mandato, cioè entro la primavera del 2015.

Il sindaco ha proseguito dicendo che lo scopo di tale riunione era capire se ci fossero le condizioni per procedere all’ultimazione dei lavori attraverso un accordo tra l’assicurazione fideiubente (Unipol) ed i consorzi. Ove fosse emerso che tali condizioni non fossero concretamente attuabili in tempi brevi, il sindaco individuava la strada dell’escussione della polizza fideiussoria come l’unica percorribile.

Durante la riunione sono stati esposti alcuni aspetti legati al collaudo tecnico parziale svolto dalla Commissione di Collaudo nominata dal Comune, con lo scopo di determinare gli importi occorrenti per terminare le opere di urbanizzazione per ogni comparto e per verificare nel merito se quanto realizzato corrispondesse a quanto previsto nel permesso a costruire. Tale collaudo è stato consegnato ai diversi consorzi per offrire loro la possibilità di apportare notazioni, controdeduzioni, etc entro e non oltre il giorno 9 u.s. Il sindaco ha rimarcato che né Amministrazione comunale né collaudatori sono intenzionati a dare proroghe se i consorzi vogliono partecipare alla trattativa volta all’accordo con Unipol.

Inoltre tali atti di collaudo, in quanto atti pubblici, sarebbero dovuti essere pubblicati dal 10 u.s. sul sito del Comune. Tuttavia, ad oggi, tali atti non risultano pubblicati sul sito del Comune.

Per quanto riguarda gli importi per ultimare le opere, la Commissione ha stimato i seguenti valori:

per il Ca1 € 740.000

per il Ca2 € 1.700.000

per il Ca4 € 1.000.000

per il Ca5 € 662.000

per il Ca9 € 660.000

per il Cb3 € 449.000

Tali dati rappresentano l’importo che Unipol dovrebbe corrispondere:

  • a titolo di indennizzo previsto dalla polizza fideiussoria, nel caso di escussione attuata dal Comune di Manfredonia;
  • a titolo di finanziamento oneroso, nel caso in cui i consorzi si accordassero sulle condizioni per l’ottenimento, la restituzione e sugli oneri previsti.

Le condizioni di cui al secondo punto sarebbero dovute essere discusse il lunedì (9 febbraio): i rappresentanti dei consorzi avrebbero dovuto incontrare i responsabili della direzione di Unipol provenienti da Bologna per definire le condizioni dell’accordo. Tuttavia tale incontro non è avvenuto causa avverse condizioni metereologiche in tutta l’Emilia Romagna. Tale riunione è rinviata a domani, venerdì 20 febbraio. Stavolta ad assistere alle trattative sarà finalmente ammessa anche una piccola rappresentanza dell’Associazione Noi Manfredonia.

Va rilevato che gli elementi di accordo tra Unipol e consorzi sono fuori portata dal Comune.

Vorremmo soffermarci su questo aspetto, perché alimenta molte perplessità tra gli associati a Noi Manfredonia, perplessità emerse durante i continui confronti tra associati e tra questi e gli acquirenti.

Come già più volte emerso in questo scritto, l’unico mezzo previsto dalle convenzioni tra Comune e consorzi per garantire il termine delle opere è l’escussione della polizza fideiussoria. E’ un atto che comporta rischi, questo l’hanno capito tutti. Ma anche l’unico strumento efficace per tutelare le aspettative dei residenti e dell’Amministrazione Comunale.

Parlando dei rischi che si corrono, paradossalmente il rischio maggiore potrebbe ricadere su chi ha già onorato i suoi impegni, dato che ciascun consorziato è coobbligato per le obbligazioni contratte dal proprio consorzio. Lo scenario comunque è imprevedibile, ma verosimilmente, come emerso anche durante la seduta, Unipol si andrebbe a rivalere subito contro pochi soggetti sicuramente solvibili i quali, a loro volta, si rivarrebbero a cascata su altri consorziati.

Va evidenziato che tale dinamica si verificherebbe anche in caso di escussione pilotata o prestito come dir si voglia. Anzi, appare più plausibile che questa seconda ipotesi comporti maggiori rischi e maggiori oneri.

Maggiori rischi perché i consorziati scorretti, nel lasso di tempo intercorrente tra gli anticipi di Unipol per realizzare le opere e la restituzione di tali importi (circa due anni e mezzo) potrebbero evaporizzare, ossia assottigliare al massimo il proprio capitale sociale o addirittura fallire, lasciando le proprie incombenze ai propri acquirenti oppure al resto dei consorziati.

Maggiori oneri perché l’operazione è onerosa, prevede un interesse annuo e chissà che non vengano fuori altri oneri.

Ora, perché il Comune privilegia un siffatto accordo che potrebbe rivelare uno scenario più tetro per gli acquirenti?

L’amministrazione comunale ha ribadito durante la seduta che vuole evitare o limitare i rischi derivanti dall’escussione della polizza.

Ma un accordo dei consorzi con Unipol riduce davvero questi rischi oppure, come molti temono, li amplifica? Chi si prende la responsabilità di verificare tali accordi se, come detto sia dall’ing. Lorussi che dal sindaco, il Comune resta estraneo a tali accordi? Anche qui giova ricordare che invece nel caso di escussione diretta è il Comune a chiedere l’escussione e seguirne tutto il procedimento fino al termine delle opere.

A questo punto, date anche le forti perplessità che emergono dai collaudi tecnici della Commissione, non sarebbe meglio chiedere immediatamente l’escussione della polizza fideiussoria ed il commissariamento dei consorzi? Atto che comunque doveva essere eseguito a partire dal 2011?

Ed ancora, per ottenere il prestito dall’Unipol, i consorzi dovranno attivarsi per ottenere l’approvazione dei consorziati con le modalità previste dal proprio statuto. Dovrebbero quindi convocare tutti i consorziati. Tra di essi ci sono le cooperative (il 40% del totale) che, a loro volta, dovrebbero convocare una propria assemblea. Questi passaggi non paiono affatto attuabili in brevissimo tempo, soprattutto avendo come rifermento la metà marzo, così da permettere al sindaco di poter mantenere il proprio impegno.

E poi ancora, Unipol sa che potrebbero esserci in corso dei contenziosi tra i consorzi e le imprese appaltatrici delle opere? E chi li paga e come se gli oneri di tali possibili controversie dovessero manifestarsi?

Per quanto resteranno ancora in piedi i consorzi?

 

Durante la seduta, il sindaco si è così espresso sui contenuti di tali collaudi parziali: “pare disegnino una situazione … abbastanza anomala, vengono … definite alcune questioni anche in maniera irrituale”

L’Associazione resta in attesa di avere a disposizione i collaudi entro venerdì 20. Atti che saranno subito trasmessi dall’Associazione alla Procura della Repubblica, ad integrazione dell’esposto già presentato dall’Associazione lo scorso anno.

Perché la vicenda non finisce qua. Se qualcuno ha sbagliato, ma soprattutto, si è indebitamente arricchito, dovrà pagare. Cosa enunciata anche dallo stesso sindaco che si è così espresso: “chi pensa di farla franca, finchè sarò io a fare il sindaco se lo può dimenticare, perché se dagli atti dei collaudi emergono responsabilità precise, io sono il primo a prendere gli atti, li porto dal procuratore. Vado il dal Procuratore e gli dico: caro procuratore, questi sono gli atti dei collaudi, accerti le responsabilità”.

Nei prossimi giorni si valuterà la misura in cui i vari soggetti manterranno i propri impegni, ma soprattutto, ci si augura che inizi e termini nel minor tempo possibile il percorso per conferire dignità ai residenti dei comparti.

comunicato stampa ‘Noi Manfredonia’
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