Ripopolamento con cieche di anguilla nell’ambiente dell’Oasi Lago Salso

Organizzato nell’ambiente umido dell’Oasi Lago Salso. L’intento è quello di favorire la ricostituzione della specie la cui presenza si è ridotta in q

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Organizzato nell’ambiente umido dell’Oasi Lago Salso. L’intento è quello di favorire la ricostituzione della specie la cui presenza si è ridotta in questi ultimi anni del 90%.

Per il 3° anno consecutivo, un ripopolamento di cieche di anguilla (Anguilla anguilla) è stato organizzato nell’ambiente umido dell’Oasi Lago Salso di Manfredonia, su iniziativa dell’ATI tra la A.S.Q. S.r.l. e la Cooperativa di pescatori Marelago di Lesina, con la partecipazione attiva dell’Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Foggia, del Parco Nazionale del Gargano, dell’Oasi Lago Salso S.p.A. e del Comune di Manfredonia.

L’azione di ripopolamento condotta il 27 gennaio 2015, va a completare gli interventi previsti dal progetto “Gestione e Conservazione della Risorsa Anguilla nella Regione Puglia”, finanziato dalla Regione Puglia con fondi comunitari nell’ambito della misura 3.1 – Azioni Innovative del FEP.

L’operazione che ha previsto il rilascio di 22 kg di ceche, di origine nazionale, è stata svolta nell’area umida dell’Oasi Lago Salso che si estende per oltre 500 ettari nella piana compresa tra i fiumi Cervaro e Candelaro, dove i promotori del progetto hanno installato nel corso del 2014 una scala di risalita per anguille in prossimità delle paratoie ubicate presso le paratoie di scarico, al fine di favorire il reclutamento naturale delle giovani anguille che nel periodo invernale migrano dal mare nelle acque interne.

Queste attività rispondono pienamente al “Piano di Gestione dell’Anguilla” adottato dalla Regione Puglia nel quadro della politica europea volta a favorire la tutela e la ricostituzione dello stock, come indicato nel Reg. CE 1100/2007 e dal Piano Nazionale.

L’intento è quello di favorire la ricostituzione della specie la cui presenza si è ridotta in questi ultimi anni del 90%, e motivo della sua inclusione nell’Appendice II della Convenzione di Washington  e nell’Allegato B del Reg. CE n. 338/97, relativo alla protezione di specie della flora e della flora selvatiche mediante il controllo del commercio.

L’obiettivo dei ripopolamenti infatti è quello di salvaguardare una specie un tempo molto diffusa, che rappresenta una risorsa ittica importante per le economie dei pescatori che operano nelle lagune, ed è svolta prioritariamente in ambienti preclusi alla pesca per rafforzare la colonizzazione naturale dei giovanili di anguilla. Per questa ragione le attività di ripopolamento sono state attuate inizialmente in alcune aree protette: Oasi Lago Salso (Manfredonia), Riserva Naturale Statale di Torre Guaceto (Carovigno) e Parco Naturale Regionale delle Dune Costiere da Torre Canne a Torre a Torre San Leonardo (Ostuni), che hanno aderito al progetto e che svolgono un ruolo di grande rilevanza per la conservazione della biodiversità floristica-vegetazionale e faunistica della Regione Puglia contribuendo alle strategie di protezione di questa specie.

E’ importante ricordare che la pesca delle anguille è strettamente regolata dalla normativa nazionale e comunitaria che impone il perseguimento di una serie di obiettivi per la ricostituzione dello stock, attraverso azioni che prevedono il ripopolamento, il recupero di habitat, la riduzione dell’inquinamento, la riduzione di barriere alla migrazione, la riduzione del prelievo.

Le azioni promosse dalla emanazione del Piano di Gestione dell’Anguilla, in assoluta sintonia tra la Regione, le Province, gli Enti di aree protette, le Amministrazioni locali e gli Organi di controllo, hanno avuto l’obiettivo di andare sempre di più incontro alle esigenze dei pescatori con occhio attento e vigile alla tutela dell’ambiente e all’uso sostenibile delle risorse. Non va dimenticato, infatti, che l’attuazione di azioni quali il ripopolamento, l’installazione di scale di risalita, per ridare continuità fluviale, e la riduzione dello sforzo di pesca contribuiscono al perseguimento degli obiettivi previsti dal Piano di Gestione consentendo il mantenimento delle tradizionali attività di prelievo storicamente radicate nel nostro territorio.

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