MOSTRA FOTOGRAFICA AL MUSEO ETNOGRAFICO SIPONTINO

Domenica 1 Febbraio 2015 Apertura straordinaria del Museo Etnografico Sipontino. La Fondazione “Prof. Michele Melillo” e l’Associazione DauniaTuR, co

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Domenica 1 Febbraio 2015 Apertura straordinaria del Museo Etnografico Sipontino. La Fondazione “Prof. Michele Melillo” e l’Associazione DauniaTuR, convinti che l’attività di promozione del territorio passi anche attraverso la valorizzazione “dei giovani talenti”, hanno sviluppato una mostra fotografica all’interno del Museo Etnografico Sipontino, realizzata da Adriana Scuro.La Fondazione “Prof. Michele Melillo” e l’Associazione DauniaTuR, convinti che l’attività di promozione del territorio passi anche attraverso la valorizzazione “dei giovani talenti”, hanno sviluppato una mostra fotografica all’interno del Museo Etnografico Sipontino, realizzata da Adriana Scuro.

Lo scopo di questa iniziativa è di rivalutare il “Centro Studi Pugliesi” agli occhi della collettività e di renderlo, finalmente, patrimonio comune. Le fotografie accompagneranno i visitatori in un viaggio alla riscoperta delle tradizioni del nostro territorio ed attraverso gli oggetti esposti valorizzeranno la mostra fotografica. Il museo è uno scrigno di valore inestimabile, fonte di cultura per tutti i cittadini sipontini e non, i quali avranno la grande opportunità di riscoprire quella che fu l’opera del Professor Michele Melillo. E’ importante valorizzare le ricchezze presenti al suo interno per far si che non restino accantonate. Il singolo oggetto raccolto, catalogato in lingua italiana e nella sua espressione dialettale, rappresenta quindi non soltanto la testimonianza di un passato socio-economico più o meno recente, ma, nel contempo, lo strumento che consente la conservazione e lo studio scientifico della lingua e dei dialetti di Puglia. Un altro elemento rilevante dell’attività culturale della Fondazione è rappresentata dalla Biblioteca intitolata alla memoria del Prof. Giacomo Melillo, agli inizi del ‘900 professore di dialettologia presso l’Università di Napoli.

Adriana Scuro, 22 anni, amante della fotografia ed il modo in cui essa le parla, è una studentessa fuori sede ed è così che prende a cuore l’iniziativa, perché solo tornando nella città d’origine, sta riscoprendo la bellezza e il valore di essa. Confida che questo patrimonio etnografico, come tutto il patrimonio culturale del territorio e il territorio stesso, venga valorizzato e rimanga vivo in tutti quelli che gli appartengono, perché non conoscendo le proprie origini il territorio non avrebbe un futuro.

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