Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo” (Is 35,1).
Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa. Come fiore di narciso fiorisca; sì, canti con gioia e con giubilo” (Is 35,1). Così ci esorta Isaia, uno dei profeti che, ogni anno, ci accompagna durante il periodo di Avvento. Ma come rallegrarci in un tempo così ricco di incertezze, di ansie e di paure per l’oggi e per il futuro?
Purtroppo anche oggi, come ai tempi dei profeti, ci sono molte valli da colmare e molte colline da spianare. Ci sono innumerevoli bugie da smascherare e tantivuoti da riempire. Molte ferite da guarire e molti cuori spezzati da lenire. Ci sono mani infiacchite da rinsaldare e animi turbati da orientare, affetti da riordinare e tanti tipi di relazioni da ricucire.
Ci sono legami da riavviare e molte speranze che aspettano di essere riaccese.
Vi sono molte solitudini da raccogliere e molti esclusi da reinserire. Tanti nemicicon cui riconciliarsi, tante incomprensioni da appianare. Stranieri da accogliere ed integrare ed estranei da rendere familiari.
C’è una bellezza da redimere e un bene in cui tornare a credere. C’è unacomunità sociale che aspetta la cura e la premura di ogni membro, e un bene comune che sia capace di includere tutti in modo equo e solidale. Ci sonopassioni che vanno riaccese e indifferenze che vanno rimosse.
Si, c’è bisogno di un grande e profondo rinnovamento interiore, una radicale conversione del cuore, dalla quale soltanto può scaturire un verocambiamento morale, sociale, civile e istituzionale.
Il Vangelo ci dice che tale cambiamento è già cominciato e che è sempre all’opera anche nel nostro tempo così incerto e pieno di contraddizioni. Ecco allora il mio augurio per questo tempo forte che ci prepara al Natale di Gesù Cristo: che questo Avvento riaccenda in ognuno di noi il desiderio del bene, la nostalgia di Dio e la passione per l’uomo.
Sia la Madonna, la vergine dell’attesa, a rimetterci tutti in viaggio, per le strade delle nostre città, per abitare le periferie, per abbattere i muri della diffidenza e costruire ponti di fraternità. Buon cammino di Avvento a tutti
+ Michele Castoro, arcivescovo
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