Dissapori maturati tra pescatori nel corso di vent’anni e un presunto giro di spaccio ora al vaglio dei carabinieri. Potrebbero essere queste le rag
Dissapori maturati tra pescatori nel corso di vent’anni e un presunto giro di spaccio ora al vaglio dei carabinieri. Potrebbero essere queste le ragioni alla base dell’omicidio che si è consumato ieri mattina a largo della costa tra Peschici e Vieste, in località Isola della Chianca. I carabinieri hanno arrestato Riccardo Bramante, 37enne di Vieste. A sparare un colpo di fucile contro Antonio Di Mauro, suo cognato, è stato lui. I militari hanno ricostruito la vicenda grazie al contributo del giovane pescatore che era in barca con la vittima. Riccardo Bramante aveva avvicinato il natante con a bordo Antonio Di Mauro chiedendo informazioni sulle reti, poi si era allontanato. Dopo mezz’ora però è tornato brandendo un fucile da caccia calibro 12. In un attimo ha legato le due imbarcazioni e ha sparato, intimando, poi, all’amico della vittima di gettare il corpo in mare. Al rifiuto del giovante Bramante non ha esitato a provvedere personalmente. Il cadavere di Di Mauro non è ancora riemerso dalle acque. Carabinieri e Capitaneria di Porto lo stanno cercando scandagliando i fondali. Dopo l’agguato l’omicida ha portato a termine il suo lavoro e subito dopo si è concesso una pausa in un bar del centro. I carabinieri lo hanno arrestato lì. A quanto emerso dalla testimonianza chiave, l’amico di Di Mauro già in passato aveva ricevuto minacce da parte di Bramante che gli aveva intimato di non accompagnarsi a lui se non voleva fare la sua stessa fine. Ora il pescatore 37enne dovrà rispondere di omicidio premeditato e occultamento di cadavere.
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