Solage Manfredonia, rischio chiusura

“Mai uno sciopero in 14 anni di lavoro. Mai una protesta. Solo impegno e dedizione per l’azienda. Ma stamani abbiamo deciso di protestare contro il si

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“Mai uno sciopero in 14 anni di lavoro. Mai una protesta. Solo impegno e dedizione per l’azienda. Ma stamani abbiamo deciso di protestare contro il silenzio della società sul nostro futuro. C’è il rischio che la Solage possa cessare le proprie attività produttive, lasciando inalterata la sola parte commerciale. C’è il rischio concreto che circa 55 lavoratori possano restare fuori dal mondo occupazionale. 55 lavoratori, dunque 55 famiglie a rischio”. E’ quanto dicono Ciro Di Gioia, segretario generale della Fiom Cgil di Capitanata, e Nicola Pasqua, Rsu aziendale, in merito alla vertenza della Solage di Manfredonia, ex Ingenia S.r.l del Gruppo Bontempi, azienda del Contratto d’Area di Manfredonia-Mattinata e Monte Sant’Angelo, occupantesi nella Zona industriale ex DI46 della lavorazione di Mobili metallici, con passato beneficio dei fondi del II^Protocollo aggiuntivo: Investimenti ammessi a contributo (migliaia/€) 7.193, contributi pubblici pari a 5.412 m/Euro.

Già nello scorso luglio, la FIOM di Foggia e la Rsu aziendale avevano denunciato in una nota stampa “le modalità” con le quali la Solage srl, azienda in concordato preventivo, stava procedendo nella gestione degli esuberi. “L’azienda specializzata nella produzione e vendita di tavoli e sedie, con due stabilimenti, a Camerano (AN) e Manfredonia (FG), ha presentato un piano concordatario al tribunale di Ancona che prevede una ristrutturazione del gruppo, con possibilità di fitto di ramo d’azienda alla new-co B4 living costituita per permettere una sostanziale continuità aziendale”, come emerso nella nota.
“I lavoratori di entrambi gli stabilimenti sono interessati dalla cigs, ma nel mese di giugno l’azienda ha aperto una procedura di mobilità” per Camerano (31 dipendenti sui 70 complessivi) dichiarando candidamente ‘di voler affrontare il delicato problema degli esuberi separatamente, passando a Manfredonia non prima di settembre‘. “Questo modo di procedere, sicuramente comodo per la direzione aziendale, in realtà certifica la volontà di evitare qualsiasi forma di confronto leale, che trovi soluzioni alternative ai licenziamenti, e al contempo permette di pianificare e porre in essere strategie di produzione non immediatamente comprensibili che minano fortemente la capacità occupazionale dello stabilimento di Manfredonia”. “Agli imprenditori non chiediamo solo il rispetto del sindacato e delle sue prerogative ma anche il rispetto della comunità in cui operano”, avevano detto nella nota la Fiom e la Rsu aziendale.
Si ricorda come la Cigs per i dipendenti della Solage era stata aperta nell’aprile 2013, in seguito sospesa dopo l’accordo per il concordato preventivo. Dunque la ripresa nel marzo 2014 con durata prevista fino al novembre dello stesso anno. In questo periodo i dipendenti di Manfredonia hanno “sofferto l’erogazione nei termini previsti delle mensilità lavorative”.
“Non abbiamo alcuna certezza del nostro futuro – hanno aggiunto stamani i lavoratori – c’è il concreto rischio di una delocalizzazione delle produzioni. La società è silente e questo è oggettivamente inaccettabile. Siamo delusi dall’atteggiamento della proprietà, la Bontempi Spa (“storica azienda produttrice di arredi, fondata nel 1963 dai fratelli Alessandro e Giancarlo Bontempi. L’impresa fa oggi capo all’amministratore unico Alessandro Bontempi, è interamente partecipata dalla Solage Internationaled, e svolge attività di consulenza amministrativa e gestionale anche in favore di altre due società: la Solage srl con sedi in Ancona e Manfredonia, e la Bzb srl delle quali detiene la totalità delle quote”, come riportato dal Corriere Adriatico”). “I diritti dei lavoratori devono essere uguali ovunque. Tuttavia la proprietà sta affrontando le due vertenze tra Camerano e Manfredonia in modo diseguale, penalizzando i dipendenti dell’azienda sipontina. Vogliamo risposte per il nostro futuro”.

“Il Comune di Manfredonia – dice  l’assessore alle attività produttive Antonio Angelillis – cercherà da subito di contattare la proprietà aziendale. Chiederemo un tavolo in Prefettura. La società non potrà sottrarsi al confronto. Cercheremo garanzie per salvaguardare il futuro occupazione dei lavoratori”.
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