Coordinamento Cittadini Capitanata: ” Venerdì sindaci facciano il gesto di staccare la corrente pubblica per un’ora”

Continuano i disagi per le proteste dei movimenti di LIBERI CITTADINI in tutt’Italia ed anche qui da noi nel foggiano, dove la popolazione, colpita se

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Continuano i disagi per le proteste dei movimenti di LIBERI CITTADINI in tutt’Italia ed anche qui da noi nel foggiano, dove la popolazione, colpita sempre più dalla profonda crisi, è scesa in piazza per unirsi alla contestazione che dilaga da Nord a Sud.

Ogni presidio sta raccogliendo cittadini della più diversa provenienza (studenti e pensionati, lavoratori di settori diversi o atipici, precari e disoccupati) tutta gente vittima dell’abusivismo politico che ha messo in ginocchio, sia l’economia della nazione che l’economia di ogni singolo cittadino.

L’enorme carico fiscale è una vergogna che il popolo di capitanata, come quello italiano, non può più tollerare.

I “potenti” hanno distrutto la nostra economia che è di prim’ordine, sia come qualità che come sicurezza. Essi programmano di risollevare l’Italia chiedendo sacrifici ai propri cittadini senza rendersi conto di cosa sia rimasto a ciascun italiano.

La tassazione è a livelli inimmaginabili. Il popolo ha pagato, paga…ma non basta mai. Le CASE, orgoglio di ogni cittadino/lavoratore sono diventate beni diabolici. Quando le costruiamo paghiamo la quota dell’IVA allo stato, quando le acquistiamo paghiamo le tasse per il trasferimento allo stato, per realizzarle costi ed oneri da capogiro, il costo del denaro concesso dalla BCE, il signoraggio bancario, IMU – TARES – IUC e chi più ne ha più ne metta, il costo dei servizi ENEL, ACQUA, GAS, sulle quali si PAGANO LE IMPOSTE E L’IVA SULLE IMPOSTE.

Il costo del carburante è alle stelle per l’enorme tassazione che influisce in modo non trascurabile sui costi finali dei prodotti, anche quelli di prima necessità, così come anche l’aumento dell’IVA.

Non c’è possibilità di sopravvivenza e senza questa non ci può essere ripresa, non ci può essere speranza per gli italiani, per i giovani in cerca di un lavoro che dia loro una speranza di vivere con dignità, così come i nostri padri volevano per noi quando hanno elaborato ed approvato il testo della nostra COSTITUZIONE ITALIANA.

Cosa si chiede alle istituzioni?

Viviamo un momento di fallimento della politica e di non credibilità nelle istituzioni. È arrivato il momento di scendere in piazza per unirvi e solidarizzare con le legittime richieste del popolo che, sempre a norma della nostra COSTITUZIONE, è sovrano.

Chiediamo alle nostre istituzioni locali di non avere paura di stare con i cittadini, di stare con noi in veste ufficiale, e di farsi portavoce nei confronti del governo dei disagi che noi vi manifestiamo.

L’agricoltura è in ginocchio e in paesi come i nostri se si ferma l’agricoltura si ferma tutto, si ferma il commercio, si fermano gli investimenti privati, si creano difficoltà agli avvocati, ai commercialisti, aumentano i problemi con le banche per impossibilità di pagare i mutui con la conseguenza che tanti cittadini vedono andare in fumo i sogni di una vita – la casa – mediante aste giudiziarie, e così via…

Si chiede di dimensionare il patto di stabilità, a dimensione della povera gente e che dia possibilità alle istituzioni locali di poter fare investimenti. Dimezzare le accise sulla benzina, si chiede di abbassare l’aliquota IVA, si chiede di eliminare la tassazione sulle abitazioni, prima o seconda che sia, e di valutare il peso rappresentato dalle famiglie che pagano il mutuo, di dimezzare la tassazione sui terreni agricoli, di dimezzare l’IVA sui prodotti agricoli, di ridurre sensibilmente il cuneo fiscale alle imprese perché creino posti di lavoro e diano speranza ai nostri giovani

L’aumento dell’imposizione fiscale determina un conseguente aumento dei prezzi di tutti i prodotti e servizi, anche di quelli diretti a scopi primari o di sopravvivenza. È ORA DI DIRE BASTA. Per ritornare ad essere grandi nel mondo serve avere un popolo compatto, sicuro di sé, con obiettivi, idee da realizzare e con un governo che lo aiuti e lo porti con mano.

Noi del Coordinamento dei Cittadini di Capitanata, facciamo appello ai Sindaci ed alle amministrazioni comunali, anche loro vittime, di dare un forte segnale al Governo Centrale, unendosi ai cittadini. Pertanto, invitiamo le amministrazioni comunali a dare un primo segnale della loro presenza e condivisione, staccando l’illuminazione pubblica per un’ora nella serata di domani venerdì 20 dicembre 2013. Inoltre, invitiamo i cittadini a scendere nelle piazze con una candela in mano.

Capiamo il periodo di festa e la difficoltà dei commercianti sempre più martoriati, però chiediamo loro un piccolo sforzo che può avere un grande peso, quindi di spegnere la luce delle proprie attività in quella fascia oraria e di porre una candela all’ingresso dei loro negozi. Questa azione varrà come un forte ed eclatante gesto di protesta, considerando che il 40% circa della bolletta dell’energia elettrica è costituito di tasse e mira a dare un forte segnale al governo centrale. Un’azione che porterebbe, in ogni caso, un vantaggio, considerando il gran risparmio energetico a vantaggio delle Città e “delle tasche dei cittadini”.

Comunicato Stampa Coordinamento Cittadini
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