Fantasmi nel comune di Manfredonia…

Simpaticissima  e’ stata l’idea di far accedere dei ghosthunter per la ricerca di fantasmi a Palazzo San Domenico. Forse si è trattata di una ‘geniala

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Simpaticissima  e’ stata l’idea di far accedere dei ghosthunter per la ricerca di fantasmi a Palazzo San Domenico. Forse si è trattata di una ‘genialata pubblicitaria‘ per riportare Manfredonia al centro dell’attenzione mediatica. Distogliendola dai suoi reali problemi.

 

Da fonti non ufficiali, ma sicuramente attendibili, trapelano i primi risultati della ricerca che appaiono inverosimili. Fino a mezzanotte, i sofisticatissimi strumenti non hanno dato segnali di vita; man mano, con l’affievolirsi delle luci, il porticato dell’antico convento si e’ animato fino a diventare un tripudio di fantasmi in cerca della loro vera identita’. Nel profondo buio della notte, il primo a comparire, perfettamente a suo agio, e’ stato l’assessore fantasma alla ricerca di un ruolo, giacche’ durante le normali ore lavorative nessuno si accorge della sua presenza e dei suoi atti amministrativi. E’ il padrone del proscenio. Vaga nel porticato, lucida la lapide del bollettino della vittoria della prima guerra mondiale, toglie la polvere dai residui dello stemma sabaudo, su una delle arcate portanti, rinvenuto nell’ultimo restauro del porticato.

Man mano la piazza si anima con i fantasmi dei consiglieri alla ricerca del consiglio comunale, che qualcuno si ostina a non convocare; disperati, impotenti, discutono animatamente tra di loro per poi arrivare, nei veri consessi istituzionali, “spompi” come direbbe Matteo Renzi.

Non c’e’ traccia di funzionari e dirigenti.

D’un tratto gli sguardi si rivolgono verso l’alto: dal balcone della sala delle cerimonie si affacciano gli ex podesta’ e sindaci i quali, scuotendo la testa, dimostrano il loro piu’ vivo disappunto.
Alle prime luci dell’aurora appare un vecchio monaco domenicano di bianco vestito, che attingendo acqua dall’antico pozzo con aria severa ed infastidita esclama “ma cos’e’ tutto questo baccano che di giorno non c’e’”? “sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive: nuje simmo serie… Appartenimmo â morte!”, come dice il netturbino al marchese nella poesia “a livella” del principe de curtis.

Ovviamente queste sono prime indiscrezioni, trapelate con fatica dal riserbo degli scienziati.. Attendiamo con ansia e vivo interesse il risultato finale.

(A cura di Giovanni Caratù, presidente Moderati e Centristi di Manfredonia)
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