Grotta Scaloria, campagna scavi con professoressa Isetti

IN questi giorni è a Manfredonia un Gruppo speleologico, guidato dalla dottoressa Eugenia Isetti dell’Istituto Italiano di Archeologia Sperimentale (I

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IN questi giorni è a Manfredonia un Gruppo speleologico, guidato dalla dottoressa Eugenia Isetti dell’Istituto Italiano di Archeologia Sperimentale (I.I.A.S.) di Genova. Lei ama tornare nella nostra città, dopo esserci stata la prima volta da studentessa nel 1978, poi nel ’79 ed essersi laureata con una tesi su Grotta Scaloria, per riprendere gli studi già fatti in altra occasione e ‘cercare con analisi mirate di chiarire aspetti rimasti ancora oscuri’.

 

Il Sindaco Riccardi e diversi componenti della Giunta si sono recati a farle visita nella sua aula universitaria all’aperto, dove l’hanno incontrata e salutata in tuta da operaia con un fazzoletto in testa, per difendersi dal sole e dalla polvere, un paio di guanti essenziali e negli occhi la vivacità di chi fa le cose con passione.

“E’ bello sapere – afferma il primo cittadino, Angelo Riccardi – che la nostra città è amata non solo dai suoi abitanti, ma anche da tanti altri, che per motivi diversi l’hanno visitata, conosciuta e studiata e continuano a tornarci per aiutarci a ricostruirne la storia in modo da valorizzarne le peculiarità per farcele godere e tramandarle ai posteri”.

La professoressa Isetti è davvero una cattedratica diversa. Come diversi sono tutti gli archeologi, che per scoprire tra le pietre, sotto terra le nostre radici non si peritano di dismettere i loro paludamenti accademici e si mimetizzano a tal punto che li scambieresti, armati di piccone, zappe, cazzuole e pennelli con un operaio intento a scavare le fondamenta per una nuova costruzione.

Rimarrà a Manfredonia fino al 27 settembre. Era stata ricevuta in Comune già nel mese di giugno scorso per illustrare al Sindaco gli obbiettivi di questa campagna di scavi, ricevendo assicurazione per il supporto logistico necessario, prontamente messo a disposizione dall’Amministrazione.

E’ stato già rimesso alla luce l’ingresso principale della Grotta, scoperta per caso nel lontano 1932 durante i lavori di scavo per la costruzione dell’Acquedotto Manfredonia-Monte Sant’Angelo. Quello attuale, conosciuto da tutti, è un orifizio, lasciato dopo la messa in opera della condotta.

“E’ un lavoro meritorio, che mi auguro possa portare ad altre interessanti scoperte – dice Riccardi – . L’Amministrazione sta già studiando le forme e i modi per valorizzarlo e renderlo fruibile, secondo un progetto, approvato dalla Giunta nel 2010, che deve essere rimodulato tenendo conto dei problemi finanziari attuali. Intanto ringrazio la Isetti e i suoi collaboratori”.

Matteo Fidanza – Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia


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