Il rapporto e la convivenza con gli animali sono da tempo sotto la lente d’ingrandimento dell’Amministrazione. Nonostante il Sindacosia già intervenut
Il rapporto e la convivenza con gli animali sono da tempo sotto la lente d’ingrandimento dell’Amministrazione. Nonostante il Sindacosia già intervenuto più volte si sono ancora registrate alcune aggressioni di cani randagi e, per giunta, si rileva spesso l’assenza delle opportune precauzioni da parte dei proprietari e dei detentori di cani quando questi vengono condotti in luoghi pubblici. Non si può certo trascurare che non tutti condividono senza timori la presenza di animali nella vita quotidiana, è quindi necessario tutti siano tutelati.
L’obbligo di iscrivere i propri cani all’apposita Anagrafe, la campagna di sensibilizzazione per l’adozione dal Canile Municipale degli stessi, l’ordinanza con cui si dispone l’obbligo del microchip e quella riferita agli accompagnatori dei cani che sono obbligati a munirsi di mezzi idonei per rimuovere le deiezioni solide, le palette e le buste che potevano essere ritirate gratuitamente presso la sede dell’ASE, l’opuscolo informativo mandato a casa per spiegare i diritti ed i doveri dei detentori di animali. Come si nota sono tutte azioni messe in atto e accomunate dalla convinzione che, con il rispetto delle regole, si può garantire la piena fruizione dei luoghi aperti tanto agli uomini quanto ai loro migliori amici per definizione.
Il primo cittadino, Angelo Riccardi, ha ora disposto una nuova ordinanza perché “Il Comune, nell’ambito della sua attività di promozione, disciplina e coordinamento della tutela degli animali di affezione, intende scongiurare aggressioni da parte dei cani, randagi e non, nonché perseguire con fermezza gli atti di crudeltà ed i maltrattamenti degli stessi e prevenire il loro abbandono”, ma ancor più perché deve essere chiaro che “I proprietari e/o detentori di cani sono responsabili del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e rispondono, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali e cose che essi dovessero provocare”. In essa sono indicati, ad esempio, in quali momenti vi è obbligo di dotare il proprio animale di museruola (nelle strade pubbliche, nei locali pubblici e sui mezzi di trasporto pubblico, oltre che su richiesta delle autorità competenti), oppure che tipo di guinzaglio deve essere adoperato. Misure che, se rispettate,
“E’ una questione culturale e di senso civico. Penso che è il senso di responsabilità dei singoli cittadini – ha detto Riccardi – a sortire effetti ben più duraturi dell’eventuale rilevamento e della sanzione successiva, ma questa volta vogliamo richiamare tutti ai propri doveri e con maggiore vigore”.
I divieti sono netti e specifici: “l’addestramento inteso ad esaltare l’aggressività dei cani; qualsiasi operazione di selezione o di incrocio tra razze di cani con lo scopo di sviluppare l’aggressività; la sottoposizione di cani a doping; gli interventi chirurgici, finalizzati a scopi non curativi, destinati a modificare l’aspetto di un cane; l’abuso dell’utilizzo di collari elettrici o altri congegni atti a determinare scosse o impulsi elettrici”.
Importante sottolineare che chiunque possiede o detiene un cane considerato “a rischio di aggressività” dall’ordinanza del Ministro della Salute del dicembre 2006 (pit bull, rottweiler, dogo argentino, american bulldog ed altre tredici razze) deve vigilare per evitare ogni possibile aggressione a persone o animali, ma ha anche il preciso obbligo di stipulare una polizza di assicurazione di responsabilità civile per danni a terzi causati dal proprio cane.
Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia
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