La debacle a livello provinciale e regionale del Pd alle elezioni politiche è analizzata dal segretario provinciale, Paolo Campo. “Il voto in Capitana
La debacle a livello provinciale e regionale del Pd alle elezioni politiche è analizzata dal segretario provinciale, Paolo Campo. “Il voto in Capitanata è insoddisfacente pur avendo una specificità positiva nel contesto critico nazionale e, ancor più, regionale, dove non cogliamo il valore aggiunto ragionevolmente atteso dall’impegno del presidente della Regione e di pezzi di governo regionale.
E’ prevalso il voto protestario, originato dal profondo disagio sociale provocato dalla crisi ed enfatizzato dall’austerità imposta dal Governo Monti, a cui non abbiamo saputo offrire risposte adeguate pur avendo intrapreso prima e meglio di altri il cambiamento delle forme e della rappresentanza. Cosa che, invece, ci ha offerto un vantaggio nei confronti del Pdl e del centrodestra che hanno perso molti più voti del Pd”.
Il segretario provinciale incassa la sconfitta e rilancia la sfida. “Sull’onda del consenso delle primarie avremmo dovuto valorizzare meglio e rendere più facilmente comprensibili e attrattive le nostre proposte anti crisi, le nostre differenze dal Governo Monti, la nostra attenzione ai soggetti sociali sfiduciati. Da qui può partire la discussione a cui non possiamo sfuggire. Ancor più nel Sud e in Puglia.
Il centrosinistra ottiene il migliore risultato regionale in Capitanata, a riprova dell’impegno dei candidati, dei dirigenti e dei militanti; ma non ci si può consolare con questo. La stagione congressuale deve essere colta per promuovere una discussione serena e severa sugli obiettivi programmatici e l’organizzazione da allestire per raggiungerli, consapevoli della radicalità dei temi esistenti e orientati alla radicale innovazione delle soluzioni da offrire”.
COMMENTI